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Natale: Cia, consumi alimentari 'freddi' ma non ci sara' il crollo

By Redazione

 

La difficile crisi economica fara’, comunque, sentire i suoi effetti sugli acquisti alimentari che dovrebbero scendere, in quantita’, tra l’1 e il 1,5 per cento rispetto al 2007; mentre,
in termini monetari, la spesa, a causa degli aumenti dei prezzi, dovrebbe salire dell’1,5-1,8 per cento, per un importo complessivo vicino ai 3 miliardi di euro. E’ quanto sostiene la
Cia, Confederazione italiana agricoltori, che ha compiuto una stima attraverso un’indagine su un campione rappresentativo delle famiglie sul territorio nazionale e sulla base
dell’andamento della compravendita nei vari passaggi della filiera agroalimentare e ai dati relativi al commercio estero.

A tavola, afferma la Cia, sia per il cenone della vigilia che per il pranzo di Natale vincera’ ancora una volta la tradizione e le preferenze andranno anche quest’anno per i prodotti
”made in Italy”, ovviamente con grande oculatezza nella spesa. Non ci saranno, quindi, acquisti folli. Salmone, ostriche, caviale e frutta esotica con il contagocce.

Dalle prime stime si ricava, infatti, che, sottolinea la Cia, gli italiani, sempre piu’ attenti ai conti, proprio a causa di una precaria situazione economica e, in particolare, per i
prezzi in crescita (compresi quelli per i prodotti di prima necessita’, come pane, pasta, latte), indirizzeranno i loro acquisti verso prodotti enogastronomici piu’ abbordabili sotto
l’aspetto economico. Pochi, quindi, i cibi di ”fascia alta”.

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