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Mozzarella di bufala: fare subito massima chiarezza per evitare un pericoloso “effetto domino”, con calo dei consumi e danni ai produttori

Mozzarella di bufala: fare subito massima chiarezza per evitare un pericoloso “effetto domino”, con calo dei consumi e danni ai produttori

By Redazione

Bisogna fare subito massima chiarezza per evitare che la vicenda legata al commissariamento del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop e ai conseguenti controlli avviati dalle
autorità giudiziarie in alcuni caseifici possa tramutarsi in un pericoloso “effetto domino”, con calo dei consumi e danni ai produttori. Occorre, quindi, sgombrare il campo da
ingiustificati allarmismi che non hanno alcun modo di sussistere. E’ quanto evidenzia la Cia-Confederazione italiana agricoltori preoccupata per una situazione difficile che può mettere in
crisi un prodotto tipico e di qualità apprezzato non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Come è avvenuto all’indomani dell’allarme diossina, che causò effetti deleteri per il settore e soprattutto per le aziende zootecniche da latte, bisogna intervenire con prontezza
evitando che il problema possa allargarsi a macchia d’olio. E’, quindi, importante – afferma la Cia – che vengano intensificati i controlli sulla qualità della produzione commecializzata,
con il marchio Dop o senza, al fine di scongiurare la perdita d’immagine della  mozzarella di bufala, già fortemente danneggiata in questi ultimi anni, garantendo il rilancio del
prodotto su basi altamente qualitative.

Per la Cia – come, del resto, aveva sottolineato già due anni fa con un documento inviato al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali – occorre operare con
incisività per migliorare il funzionamento del Consorzio di tutela. E a tal proposito si era sottolineata la necessità del controllo obbligatorio degli allevatori che conferiscano
latte di bufala per la produzione di mozzarella di bufala campana con metodologie diverse da quelle attuali e la loro iscrizione al Consorzio, al fine di estendere la certificazione Dop e le sue
garanzie di qualità a tutto il ciclo produttivo e a tutti gli attori della filiera.

Per la Cia, che è stata la prima a richiedere un’azione di commissariamento, è anche importante la revisione del sistema dei controlli, che al momento non garantiscono la
tracciabilità del prodotto finito, e la garanzia di una equa rappresentanza della parte agricola negli organi sociali del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop.

Nel documento la Cia aveva, inoltre, evidenziato che le garanzie di rilancio del prodotto e la possibilità di stimolare nuovi investimenti nel comparto da parte degli agricoltori devono
poggiare essenzialmente su una produzione altamente qualificata che mira a mercati anche esteri e che ha alla base controlli che garantiscono come la mozzarella è prodotta, da dove
proviene il latte e che è rispettato il disciplinare Dop.

La Cia, infine, rileva che gli agricoltori non potranno in nessun caso accettare che venga svilito il peso della mozzarella Dop e per questo hanno aderito al Consorzio di tutela, ma l’attuale
normativa non garantisce un’effettiva cogestione della filiera, assicurando alla parte trasformatrice un rappresentanza quasi esclusiva. E’ necessario, pertanto, che con il commissariamento si
possa finalmente assicurare una reale rappresentanza di tutte le componenti della filiera, compresi i produttori agricoli.

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