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Luca Zaia, 9 aprile 2011: l’Europa non ci vuole aiutare. Perchè? Cosa c’è dietro?

Luca Zaia, 9 aprile 2011: l’Europa non ci vuole aiutare. Perchè? Cosa c’è dietro?

By Redazione

L’Europa
Inizio messaggio inoltrato:
Da: Luca Zaia
Data: 09 aprile 2011 13:28:57 GMT+02:00

UN’EUROPA CHE CHIUDE LE FRONTIERE NON HA SENSO DI ESISTERE! C’È UN DISEGNO PER FARCI TENERE QUI GLI IMMIGRATI. E’ DEPLOREVOLE

L’Europa deve prendere in mano la questione: due Stati membri negano di fatto ogni dettame di solidarietà. Se qualcuno pensa che l’Italia debba diventare un cul de sac e fare da centro di
accoglienza dall’Africa si sbaglia di grosso. Prima avevamo i respingimenti d’ufficio dei francesi, adesso le quattro regole che potrebbero diventare franco – tedesche e magari di altri Paesi
europei. C’è un disegno per farci tenere qui gli immigrati. E’ deplorevole. Il ministro Maroni ha la mia totale vicinanza; bisogna trovarsi di fronte ai fatti p er capire quale sia
l’entità del problema. Lunedì ci sarà un summit determinante e spero che si possa chiarire la questione, altrimenti l’Europa non ha senso di esistere.

Da ieri sera lo scenario è davvero da esodo biblico, con l’arrivo di oltre 500 profughi con bambini e donne incinte. Gli oltre 23 mila tunisini arrivati in precedenza sono solo venuti ad
occupare spazi che erano dei profughi: abbiamo una pressione di immigrati che se ne potevano stare a casa loro senza problemi; e alcuni hanno anche precedenti penali. Il Veneto è
assolutamente solidale sui profughi noi conosciamo bene l’emigrazione: ci sono più veneti in giro per il mondo che nella terra d’origine. Siamo assolutamente convinti che donne, bambini,
vecchi, uomini, perseguitati, che scappano dalla fame e dalla morte, devono essere accolti. Ma gli altri bisogna rispedirli a casa. Condivido anche qui la posizione di Maroni: re spingimento di
tutti i clandestini. Ma sui permessi temporanei l’Europa deve aprire quelle frontiere che in teoria non dovrebbero più esserci.

http://www.lucazaia.it

29 marzo 2011
Giuseppe Danielli
Il 14 febbraio 1997, San Valentino, quando ho saputo della clonazione della pecora Dolly sono rabbrividito ma oggi  sto pensando che forse potrebbe tornarci utile quella tecnologia per
cercare di risolvere i problemi del nostro bel (sempre meno) Paese.

Ad esempio potremmo clonare Luca Zaia. Ce ne servirebbero almeno una decina, tanto per cominciare.

Riceviamo costantemente i comunicati dell’ex Ministro, ora Governatore del Veneto. Puntualmente parla dei temi che stanno a cuore al suo popolo veneto ma anche al popolo italiano. Oltre a
parlare, quando l’argomento è di sua competenza territoriale, agisce, fà, cerca di risolvere il problema o si attiva per dare un contributo utile. E’ ciò che dovrebbe fare
ogni membro di un equipaggio di una nave in avaria. In quei frangenti anche i passeggeri, devono trasformarsi in elementi attivi e dare una mano, se l’obiettivo è quello di salvare la
pelle.

Chi non ne ha le possibilità ha tutto il diritto di essere aiutato ma i lavativi ed i clandestini inoperosi o parassiti, devono essere buttati a mare. Non per cattiveria ma
perchè quello è l’unico modo per salvare la nave e la maggior parte degli imbarcati.

Stasera Zaia sarà a Matrix, a parlare dell’invasione che stiamo subendo da parte di disperati ma anche di avanzi di galera e delinquenti incalliti.
Il tema è di vitale importanza e necessita di una soluzione urgente.
Le vicende del Nord Africa stanno provocando un’esondazione umana verso l’Europa e la porta d’ingresso preferita è proprio l’Italia.
Ma non è solo un problema italiano ma l’Europa pare che se ne freghi altamente…o c’è sotto qualcosa che noi poveri mortali non riusciamo a capire?
L’Italia è la pattumiera umana d’Europa? E’ una discarica abusiva delle multinazionali che saccheggiano impunemente i paesi di origine degli immigrati che vedono nel nostro paese un
Eldorado?

Stasera mi guarderò la trasmissione di Enrico Mentana (sì lo so che il conduttore è Alessio Vinci, ma per me il programma è sempre di Enrico) e spero tanto che le
coscienze (leggi interessi) dei nostri partner europei ci possano dare una mano.

Nota: ieri a Dusseldorf, nello stand collettivo della Sicilia, ho intervistato l’ex Ministro dell’Agricoltura (oggi Ministero delle politiche Agricole alimentari e forestali)  che ora
produce uno squisito Moscato di Pantelleria.  L’isola, anche se è più vicina di Lampedusa all’Africa, è molto rocciosa e non offre un attracco facile, anche se a volte
si trovano cadaveri di disperati tra le rocce.

Giuseppe Danielli
Newsfood.com

messaggio inoltrato:
Da: Luca Zaia
Data: 29 marzo 2011 17:39:07 GMT+02:00
Oggetto: STASERA SARO’ A MATRIX ALLE 22.30!
Rispondi a: noreply@lucazaia.it

STASERA SARO’ A MATRIX ALLE 22.30!
 
Stasera sarò a Matrix in onda su Canale 5 alle 22,30, si parlerà delle vicende del Nord Africa. Ribadirò la mia posizione: si ai profughi, no ai clandestini.

Del problema profughi parleremo tutti assieme, come Regioni, anche domani a Roma e per ora non c’è nulla di deciso. Il tavolo delle Regioni si è dato una regola: o tutti o
nessuno; o tutti si impegnano a dare risposte su questo fronte, o nessuno le dà: Mi pare una posizione che ha le sue ragioni. Il ministro Roberto Maroni, dal canto suo, si è detto
disponibile a correttivi, anche sulla base della pressione migratoria esistente. In ogni caso escludo i centri città, i Comuni alluvionati, quelli turistici. Anche altre Regioni hanno
problematiche serie in questo senso. Siamo assolutamente a fianco di Maroni: il ministro sta preparando un piano per 50 mila profughi, che sono le persone che scappano da una situazione di
assoluto pericolo e alle quali si applicano gli accordi internazionali. Ma i tunisini che scappano in queste ore sono un’altra cosa, ci danno anche immagini raccapriccianti che non vorremmo mai
vedere, come quello che getta il cibo perché non gli piace.

Chi arriva in jeans, cellulare, scarpe firmate da Paesi dove la vita è ripresa normalmente non può invocare lo stato di profugo e i clandestini, secondo la normativa italiana, vanno
identificati ed espulsi, non ospitati se non temporaneamente per permettere le prime due operazioni.
In Tunisia è ripresa la vita di ogni giorno, le imprese hanno riaperto battenti, Benetton mi risulta che lì dia lavoro a 14 mila persone, ci sono aziende venete del tessile, del
betonaggio e dell’elettronica che hanno ricominciato a pieno ritmo. Ricordo che due mesi fa sono stati dati alle fiamme metà dei Municipi, i reclusi sono fuggiti e lo stesso ministro degli
interni provvisorio ha fatto un appello perché i fuggitivi tornassero in carcere. Un quarto si è presentato, ma gli altri tre quarti non si sa dove siano. Credo che dovremmo fare
una sorta di pubblicità progresso perché diamo del nostro Paese un’immagine di Bengodi e di Eldorado: molti clandestini si illudono di venire qui ad arricchirsi e di certo a rifarsi
subito dei soldi spesi per la traversata. Con tutte le riserve del caso, i clandestini vanno rimpatriati.


www.lucazaia.it

Redazione Newsfood.com

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