Iva sulle pay tv, Romani: legittimo l’adeguamento. Sky ha già aumentato l’abbonamento di 2 euro
3 Dicembre 2008
“L’adeguamento dell’Iva al 20% per la tv a pagamento e’ una misura legittima, che non penalizza nessuno e riguarda non solo Sky, ma anche Mediaset”.
Lo ha affermato il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, che ha partecipato al dibattito di Viva Voce su Radio 24 con il senatore del Pd
Marco Follini.
Romani ha ricordato che l’Iva agevolata al 10% fu introdotta nel ’95 per favorire le piattaforme innovative come il satellite e il cavo, “ma dopo 13 anni non ha piu’
senso: e’ legittimo, nel momento in cui tutti gli italiani stringono la cinghia, chiedere ad un’azienda solida e con forti utili come Sky di adeguarsi e di rinunciare ad
un’agevolazione che era mirata a favorire le tv emergenti”.
Romani ha poi osservato che “Sky e’ un’opzione che riguarda 4 milioni di famiglie e non tutti gli italiani” e ha sottolineato che la piattaforma di Rupert Murdoch “ha
gia’ aumentato di 2 euro le sue tariffe: se decidera’ di riversare solo sugli abbonati l’aumento dell’Iva, sara’ una decisione aziendale”.
Il sottosegretario del governo ha anche affrontato il tema del conflitto di interessi del presidente Berlusconi: “E’ un problema che c’entra poco o nulla, visto che
l’adeguamento dell’Iva riguarda anche le aziende del presidente del Consiglio: si tratta infatti di un provvedimento orizzontale. Mediaset paga gia’ il 20% sulle
tessere prepagate, mentre gode di un’agevolazione al 10% per le formule di abbonamento alla tv digitale terrestre e dovra’ adeguarsi alla nuova misura”.
Romani ha criticato la campagna di spot anti-governo lanciata da Sky: “E’ unilaterale e aggressiva e non dice le cose come stanno, e cioe’ che la tv satellitare godeva del
vantaggio dell’Iva agevolata dal ’95”.
In ogni caso, ha concluso il sottosegretario, “gia’ il governo Prodi penso’ a un adeguamento dell’Iva agevolata: ci fu una durissima trattativa, poi le lobby ebbero
buon gioco”.