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“Green Italy”: L’etichetta per il turismo sostenibile in Italia

“Green Italy”: L’etichetta per il turismo sostenibile in Italia

By Redazione

Come ha evidenziato nel suo intervento il prof Antonio Percario, vice presidente dello Skal International Roma, e’ necessaria una “green vision” (o un nuovo green spirit), attenta contemporaneamente sia ai fattori economici di lotta agli sprechi ambientali e di risparmio energetico, sia un
innovativo modello di “green marketing” orientato alla qualità ambientale.

Non a caso, questa settimana la green economy sara’ al centro di rio 20, il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile.

Si prospetta una nuova rivoluzione che dovrebbe accompagnare, con adeguato sviluppo tecnologico, proprio l’uscita graduale dagli idrocarburi e, in generale, un utilizzo più efficiente e
sostenibile di risorse sempre più scarse.

Tutta l’economia sta subendo profonde trasformazioni con nuove tecniche di produzione basate anche su tecnologie digitali, materiali avanzati, tecnologie abilitanti fondamentali, spazio,
robotica, energie rinnovabili, riciclo e riuso di materie prime.

Rivoluzione, afferma il prof Antonio Percario, che tocca molti settori economici, dalla produzione manifatturiera ai servizi, dall’energia alle materie prime, trasporti ed edilizia, fino alla
chimica, e che avrà come filo conduttore lo sviluppo tecnologico e nuove figure professionali.

Per quanto riguarda il turismo in generale, ma in particolare il suo sviluppo in Italia, la presenza di un eccellente patrimonio culturale riconosciuto e di un vasto patrimonio ambientale
certificato, costituiscono per il nostro paese, una forte attrattiva anche se non adeguatamente valorizzata ed identificata.

L’Italia vanta 3.500 musei, 20 mila centri storici, 40 mila rocche e castelli, 95 mila chiese, 1.500 conventi, 30 mila archivi, 4 mila giardini storici, oltre 20 parchi nazionali e paesaggi
raffigurati nei quadri e nelle pinacoteche di tutto il mondo.

Un paese caratterizzato da tale patrimonio, sottolinea il prof Percario, dovrebbe adottare una visione orientata a considerare il territorio come sistema diffuso di offerta eccellente dove le
strategie di sviluppo possono avere successo solo se orientate a integrare le risorse in un’ottica di filiera in cui il turismo trova ageduate connessioni con la cultura, l’ambiente e
l’agricoltura.

Occorre anche considerare che il turista in questi anni è diventato sempre più “esperienziale” e alla ricerca di specificità, di elementi differenziati, di tipicità
locale unisce un ritorno di interesse “per le aree a bassa densità insediativa, caratterizzate da ritmi di vita più meditati e da sistemi di relazioni meno frettolose.

IL GREEN, IL NUOVO MADE IN ITALY?

DIVENTA, PERTANTO, NECESSARIO CHE IL “GREEN” SIA ASSIMILABILE COME VALORE DISTINTIVO A QUELLO ENOGASTRONOMICO, DELLA MODA E DIVENTI UN NUOVO MADE IN ITALY , SU CUI FAR CRESCERE LA DESTINAZIONE
ITALIA.

Il tentativo è l’elaborazione di un modello di sviluppo sostenibile, caratterizzato non dalla ricerca di un continuo aumento del pil come obiettivo primario e prioritario ma dalla
diffusione della qualità in tutti i settori economici, evidenziando così una nuova logica su cui fondare il sistema socio-economico.

L’ETICHETTA ” GREEN ITALY”

in tale ottica, lo Skal International Roma Lancia l’idea di creare l’etichetta “Green Italy” che dovrà raccogliere, tanti “GREEN VILLAGE” i quali
nelle loro traiettorie di sviluppo si caratterizzano per la loro identità, unicità, specificità e differenza rispondono all’attuale domanda di consumo turistico e di
vacanza che si traduce in un vero e proprio “stile di consumo” orientato principalmente all’incontro “reale” con la comunità locale.

Infatti, il turista desidera non visitare ma entrare in contatto con le tradizioni, abitudini, costumi, patrimonio culturale e ambientale e con la comunità che li produce.

In buona sostanza l’impostazione “GREEN” vuole comunicare al cliente che il prezzo pagato non tiene conto esclusivamente delle esigenze personali e della voglia di divertimento, ma
contribuisce, in maniera concreta, al miglioramento dell’ambiente della destinazione prescelta.

Si tratta di riconcepire il settore, a partire dalla consapevolezza che si sta sviluppando una nuova attenzione alle modalità del partire per le vacanze.

Tanto che dopo L’etica Del Lavoro, forse è giunto il tempo di parlare di Un’etica Del Turismo.

Redazione Newsfood.com+WebTv

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