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Catasto, riforma a meta’? «Casa Città Società»

Catasto, riforma a meta’? «Casa Città Società»

By Giuseppe

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Date: Sat, 12 Apr 2014 07:31:06
Subject: Catasto, riforma a meta’? «Casa Citta’ Societa’» Il GIORNO, QN, Resto del Carlino, La Nazione – Rubrica di ASSOEDILIZIA Achille Colombo Clerici – Pubblicato il 12 aprile 2014

Assoedilizia in questo periodo si sta occupando  particolarmente di temi che riguardano il rilancio del settore immobiliare : che significano attivita’ costruttiva, investimenti del risparmio negli immobili, mercato dei beni immobili.

Ormai e’ troppo chiaro che il rilancio della nostra economia passa attraverso la ripresa del settore immobiliare.

E tra tutti i temi, fondamentale e’ quello della fiscalita’ immobiliare.

L’ Agenzia delle Entrate qualche giorno addietro ha indicato le aree geografiche ad alta pericolosita’ fiscale: una sorta di mappatura dell’evasione in Italia.

Finalmente si dice in modo ufficiale cio’ che in Italia sapevano tutti, ma che nessuna istituzione osava dichiarare.

Bastava considerare l’attuale dato regionalizzato e pro capite del residuo fiscale e del gettito delle imposte per evidenziare le sperequazioni in atto: in alcune aree del Paese il gettito pro capite delle imposte sulla casa e’ un terzo che in altre zone ed i cittadini ricevono ciascuno dallo Stato piu’ del doppio di quanto pagano allo stesso.
Non e’ solo questione di dislivelli di ricchezza.

E’ questione che in  Italia il fisco funziona a due o tre velocita’ non solo nella risposta fiscale dei contribuenti, ma, crediamo, anche nel funzionamento delle istituzioni.

Purtroppo, nel nostro Paese si e’ ricorsi allo storico principio che, a detta mio maestro Enrico Allorio, ha sempre  improntato la fiscalita’ italiana.
Poiche’ un’elevata quota di evasione e’ endemica, per ottenere il gettito si tenga alto il carico fiscale.

L’esito e’ comunque disastroso per i contribuenti a regime.

Oggi per costoro non c’e’   piu’ neppure una virgola che possa sfuggire al Fisco ed il soggiacere ad un sistema mirato a “compensare l’evasione” produce un effetto stritolante.

Ma c’e’ anche un altro principio da ricordare. Un principio inespresso e pur tuttavia ispiratore di fatto della politica socio-fiscale italiana: nelle diverse aree del Paese gestiamo il fisco in modo differenziato, per una redistribuzione della ricchezza.

Per inciso, val la pena di ricordare come buona parte della fiscalita’ immobiliare ora dipenda dalla collaborazione tra Comuni ed Agenzia delle Entrate.

Ma il rilievo della Agenzia delle Entrate genera, oltre che riflessioni, anche preoccupazioni con riferimento alla legge-delega al Governo per la riforma fiscale.

Come si potranno  introdurre i correttivi fiscali previsti da quella legge, in relazione ai nuovi valori catastali derivanti della Riforma in atto, in una Italia fiscale che funziona a macchia di leopardo ?

Tali correttivi, che verosimilmente potranno consistere in un congruo abbassamento delle aliquote delle diverse imposte interessate, saranno determinati da una legge nazionale, avente come sfera di applicabilita’ l’intero territorio del nostro Paese, che, come si evidenza nel rilievo dell’ Agenzia, vede e vedra’, un fisco a “macchia di leopardo”.

Non sara’ mai il momento per ritoccare quelle aliquote per Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia, Toscana  quando saranno ancora da mettere a regime aree come la Campania, mezza Puglia e mezzo Lazio, La Calabria e buona parte della Sicilia.

In questi ultimi tempi alcuni importanti fondi immobiliari tedeschi, che hanno investito in tutti i Paesi d’Europa tranne che in Italia, si stanno affacciando sul mercato italiano.

Quando si informano delle prospettive fiscali che si prefigurano per il nostro mercato, debbono prendere atto che queste non sono affatto prospettive di stabilita’ fiscale: anzi, proprio con riferimento alla riforma catastale, sono di grande incertezza.

Agli occhi dei fondi non conta tanto il trattamento fiscale loro riservato ; che pure e’ un  regime di defiscalizzazione dei redditi assai favorevole.

Conta piuttosto la tenuta dei valori di mercato, che presidiano la validita’ del loro investimento.

Quando la fiscalita’ generale e’ punitiva del risparmio immobiliare diffuso, a rischiare e’ la tenuta dell’intero sistema di valori di mercato.

Questo sta accadendo in Italia ed i fondi stranieri rimarranno alla finestra.

E le famiglie cosa dovranno fare con i propri risparmi ?

Senza dunque una clausola di salvaguardia specifica che, al di la’ dei buoni ma ingannevoli propositi dell’invarianza di gettito, garantisca il contribuente immobiliare, ligio alle norme, da pesanti inasprimenti della pressione fiscale a suo carico, questa riforma catastale in itinere produrra’ immediatamente danni all’economia immobilare.
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