Alimentare: dura lotta alle sofisticazioni e alle truffe
23 Ottobre 2007
“Bene la lotta alle sofisticazioni alimentari, ma non bisogna fare di tutta un’erba un fascio, l’agricoltura italiana è sana e garantisce cibi sicuri, chi truffa e chi inganna nulla ha a
che fare con i veri produttori agricoli che lavorano e si impegnano per la qualità e per dare un’immagine forte del ‘made in Italy’ nel mondo”.
Così il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi si è espresso in merito alle notizie di stampa relative al business delle sofisticazioni
in campo alimentare.
“Da sempre -aggiunge Politi- siamo impegnati a contrastare episodi criminosi del genere e apprezziamo il lavoro svolto dalle forze dell’ordine preposte in questo particolare settore. Tuttavia,
non possiamo sottacere l’onesto comportamento della stragrande maggioranza degli agricoltori del nostro Paese che hanno investito molto sulla qualità e la sicurezza a tavola. D’altra
parte, i nostri prodotti -come rilevato da molte indagini- sono apprezzati all’estero e continuano a conquistare importanti fette di mercato. Un patrimonio così importante, fatto di
lavoro e di sacrifici, non può essere assolutamente macchiato dall’azione di qualche criminale”.
“Non è, quindi, affatto vero che sul mercato l’agricoltura immette prodotti mediocri e scadenti. Al contrario -sottolinea il presidente della Cia- si cerca di fornire ai consumatori
produzioni sempre migliori, salvaguardando la tipicità e il legame con il territorio. Quando si parla di formaggi, di vino, di olio, di carne, bisogna pensare che dietro c’è
l’impegno quotidiano del produttore e non solo quello dei professionisti della frode”.
“Allora, andiamo avanti con i controlli, rendendoli sempre più capillari intensi, ma evitiamo -conclude Politi- generalizzazioni e facili allarmismi. Si rischia di far pagare
all’agricoltura colpe che non ha mai commesso. Recenti vicende, purtroppo, ce lo insegnano”.