Vino, l’export manager lavoro del futuro
Lo chiamano export manager. E’ la versione avanzata del vecchio addetto vendite. Cosa più importante, può essere uno dei mestieri del futuro.
A dirlo è Bruno Ceretto. Oggi, Ceretto è uno dei signori del vino piemontese: nel passato è stato un addetto vendite, “Un battitore di marciapiedi: ho consumato tante scarpe, suonato tanto campanelli”. Lavoro difficile, duro, ma indispensabile, una volta come oggi. Forse i marciapiedi sono cambiati ed i campanelli tecnologici, ma il messaggio è lo stesso: serve qualcuno che colleghi il produttore al compratore.
Specialmente per i piccoli produttori piemontese: molto attaccati al territorio, abili nel creare vino, spesso a disagio nei mercati internazionali.
Da qui l’idea del Consorzio “I vini del Piemonte”: formare giovani venditori, destinati a quelle piccole aziende che non avrebbero la capacità e le risorse per ottenere il proprio export manager.
Grazie alla collaborazione con Ci Group e Unicredit, è nato così un corso per export manager: obiettivi, formare giovani capaci di amare il vino e la terra di Piemonte, di muoversi tra accise, permessi, e regole burocratici.
Un modo per aiutare il vino, un modo per offrire ai giovani.
Matteo Clerici