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Un borgo medievale toscano trasformato in villaggio turistico

By Redazione

Oltre 140 000 metri cubi di nuove costruzioni, 162 ettari di campo da golf, nuove piazze, parcheggi per quasi 700 posti auto, la creazione di nuovi villaggi in luoghi dove oggi esistono solo
campi, aree boscate, oliveti e casali isolati. Questo è ciò che una multinazionale del turismo, il colosso tedesco TUI, vorrebbe portare sulle colline toscane, a Castelfalfi nel
comune di Montaione. Un’operazione di circa 300 milioni di euro, fra acquisto dell’area e lavori ipotizzati, se si sta a quanto dichiara la stessa Tui.

“Un progetto che snaturerà di fatto Castelfalfi, la sua storia, il suo ambiente, il suo paesaggio e avrà un impatto grave e senza precedenti non solo sull’ecosistema locale, ma
anche sulla sua armatura culturale e socioeconomica – denunciano Legambiente, Italia Nostra e WWF in una lettera aperta al sindaco di Montaione Paola Rossetti, al presidente della Regione
Toscana, Claudio Martini, all’assessore all’Urbanistica e al Paesaggio della Regione Toscana, Riccardo Conti, al garante della comunicazione della Regione Toscana, Massimo Morisi, al presidente
della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, alla presidente del Circondario Empolese Valdelsa, Luciana Cappelli.

“È questo il futuro che vogliamo per le colline toscane? – chiedono le associazioni ambientaliste -. Il dibattito pubblico che è stato voluto dall’amministrazione comunale di
Montaione per poi essere istruito dal garante della Comunicazione Regionale è certamente una prima risposta al nostro quesito. Indubbiamente apprezzabile. Ma non basta. La politica
toscana deve decidere oggi e qui, a Castelfalfi, se vuole davvero inaugurare un percorso improntato alla sostenibilità e alla conservazione delle migliori risorse del proprio territorio
oppure se vuole abdicare al proprio ruolo di governo, consegnando di fatto a una multinazionale straniera carta bianca sulla pianificazione locale.

Ma quanto costerà a Montaione (non solo da un punto di vista culturale ma anche economico) perdere l’integrità e la genuinità del suo paesaggio? Quanto costerà alla
comunità locale e all’ambiente, il depauperamento delle già scarse risorse idriche che verrà causato da strutture recettive di queste dimensioni, con annesse
attività ad alto consumo d’acqua, come campo da golf da 36 buche e centro benessere?

Un lungo processo di riflessione e dibattito, talvolta anche aspro, ha portato negli ultimi due anni alla revisione della legge regionale per il governo del territorio (con la LR 1/2005) e alla
stesura di un fondamentale atto ad essa connesso quale il Piano di Indirizzo Territoriale. Il PIT, fra le altre cose, individua alcuni sistemi fondamentali e caratterizzanti del territorio e
del paesaggio toscano, che come tali devono costituire delle invarianti nel processo della pianificazione territoriale. Fra questi sistemi è stato correttamente inserito il patrimonio
collinare toscano, complesso e irripetibile intreccio di storia, paesaggio, natura e cultura, che caratterizza l’immagine della nostra Regione nel mondo e che è parte integrante della
nostra identità antropologica e sociale”.

Al sindaco di Montaione, al presidente della Regione Toscana e a tutte le altre istituzioni competenti, Legambiente, Italia Nostra e WWF chiedono di dare, adesso e a Castelfalfi, concreta
attuazione ai principi di sostenibilità che sono stati inseriti nelle norme e nei piani prima citati. “Rifiutando tout court qualsiasi consumo di suolo che esuli dal recupero e dalla
riqualificazione dell’esistente, che già consiste di volumetrie assai ragguardevoli pari a 233.900 metri cubi”.

“Alla dirigenza di Tui, che avrebbe molto da perdere in termini d’immagine da un’operazione di enorme stravolgimento del paesaggio toscano – concludono le associazioni – chiediamo quindi di
ridimensionare radicalmente il progetto. Sarebbe un segnale di ragionevolezza di enorme portata e una grande vittoria per tutti. Per le istituzioni, che vedrebbero sancita la coerenza tra atti
d’indirizzo pianificatorio e prassi di governo territoriale, per gli imprenditori che vedrebbero esaltata la propria attenzione per l’ambiente toscano, per i cittadini tutti, che vedrebbero
finalmente riconosciuto il loro diritto a un territorio salvaguardato per le attuali come per le future generazioni. “I poggi e i declivi che compongono il patrimonio collinare della
Toscana, esprimono una storia plurisecolare di razionale ed equilibrato rapporto fra lavoro e natura (?) in un territorio fragile che l’intelligenza di generazioni di uomini e di
comunità hanno trasformato in opera d’arte”.
Sono proposizioni tratte dal Piano di Indirizzo Territoriale, recentemente approvato dalla Regione Toscana. Come ambientalisti non
possiamo che essere d’accordo con questa illuminante descrizione del patrimonio collinare della nostra regione. Per questo, attendiamo atteggiamenti e decisioni conseguenti”.

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