UE e Russia rafforzano i legami nel campo della ricerca
15 Novembre 2007
Gli scienziati russi collaborano da decenni con i loro colleghi dell’UE, nel 2005, la cooperazione scientifica tra UE e Russia ha ricevuto un notevole impulso quando il commissario europeo per
la Scienza e la ricerca Janez Potocnik e il suo omologo russo Andrei Fursenko hanno convenuto di mettere a punto finalità comuni per UE e Russia nel campo della ricerca.
Una delle aree scelte ai fini della cooperazione è il settore agroalimentare biologico. Durante una visita a Bruxelles per discutere della collaborazione futura in tale campo con la
Commissione europea, Inna Bilenkina, vicepresidente dall’Agenzia federale russa per la scienza e l’innovazione, ha illustrato il ruolo della sua organizzazione nel sostenere le attività
di ricerca russe.
«A partire dal 2008 la ricerca scientifica riceverà il sostegno di due programmi su larga scala», ha detto al Notiziario CORDIS. Il primo appoggerà attività di
ricerca e sviluppo in cinque aree prioritarie. Circa il 40% dei fondi è stato destinato al settore dei nuovi materiali e delle nanotecnologie, mentre il 25% sarà stanziato a
favore delle scienze della vita e della biotecnologia. Le restanti risorse verranno ripartite tra le aree tematiche dell’energia, dell’efficienza energetica, dell’uso razionale della natura e
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
Il secondo programma è dedicato allo sviluppo industriale delle nanotecnologie e dei nuovi materiali.
Secondo Inna Bilenkina, tali priorità rispecchiano le aree in cui la comunità scientifica russa presenta un enorme potenziale in termini sia di infrastruttura sia di personale
altamente qualificato.
La cooperazione internazionale è una priorità essenziale per l’agenzia. In Russia esiste un elevato livello di interesse per i programmi quadro comunitari e l’Agenzia federale
russa per la scienza e l’innovazione pubblica informazioni a tale proposito sul proprio sito Internet. Oltre all’UE, gli scienziati russi collaborano intensamente con ricercatori dei paesi
dell’ex Unione sovietica nonché con Stati Uniti, Cina e India.
«Mettiamo a disposizione volumi ingenti di risorse per l’attuazione di programmi congiunti», ha spiegato Inna Bilenkina. «Solo quest’anno la nostra agenzia ha sostenuto 80
progetti congiunti con Polonia, Svezia, Danimarca e Italia». I finanziamenti vengono erogati secondo le regole della concorrenza e a condizione che il partner straniero sia sostenuto
dalle proprie autorità con un importo equivalente al finanziamento garantito al progetto dall’agenzia russa.
Inna Bilenkina ha messo in evidenza come i progressi verso una cooperazione più stretta nel campo della ricerca agroalimentare biologica siano positivi. Le due parti si sono impegnate a
individuare aree di interesse comune e questioni su cui impostare un’eventuale cooperazione. In una riunione recente in Russia, hanno deciso di intensificare ulteriormente la loro
collaborazione.
Secondo Inna Bilenkina, il successo della cooperazione UE-Russia nel settore agroalimentare biologico è riconducibile in ampia misura all’impegno e all’entusiasmo di Christian Patermann,
che fino a poco tempo fa ricopriva la carica di direttore della ricerca nel campo della biotecnologia, dell’agricoltura e dei prodotti alimentari presso la Commissione europea, nonché
all’impegno del punto di contatto nazionale russo.
«Un altro fattore importante in tale contesto è il fatto che la biotecnologia rappresenta una delle principali priorità dei nostri programmi in Russia e che la Russia occupa
indubbiamente una posizione molto competitiva a livello globale e ha molto da offrire in questo campo», ha aggiunto Inna Bilenkina.
Inna Bilenkina ha illustrato con chiarezza i vantaggi reciproci offerti dalla cooperazione scientifica internazionale. «Partiamo dal presupposto che unendo le nostre risorse e le nostre
forze potremo conseguire risultati migliori di cui beneficeranno entrambe le parti e che rivestiranno inoltre un interesse generale globale», ha concluso.