Salvi i distributori di latte alla spina
12 Ottobre 2007
Roma – Consumatori e agricoltori tirano un sospiro di sollievo, questa mattina il consiglio dei ministri ha disinnescato la mina burocratica che rischiava di far chiudere buon parte dei
distributori self service che le famiglie possono usare per fare il pieno di latte fresco appena munto pagandolo un euro al litro e risparmiando 50 centesimi rispetto alla normale vendita al
dettaglio.
Le macchinette infatti erano finite nell’elenco degli apparecchi metrici e come tali sottoposte ai controlli delle Camere di commercio per verificarne sempre la perfetta taratura, impossibile
da applicare viste le caratteristiche fisiche del latte. Essendo senza omologazione metrica, la maggior parte dei distributori esistenti in Italia rischiava quindi di essere chiuso (come
già avvenuto in alcuni casi a Roma, nel Pesarese e in provincia di Lecco) dando un colpo micidiale al risparmio delle famiglie e alle aziende agricole.
Queste ultime, infatti, avrebbero dovuto affrontare di nuovo la spesa per acquistare macchine sostanzialmente identiche, ma con l’omologazione del ministero dello Sviluppo. Insomma, un
pasticcio burocratico brutto e complicato, pur nella semplicità della questione. Infatti, come già avvenuto in Austria, è bastato depennare i self service del latte dalla
lista degli apparecchi metrici e tutto si è risolto, con vantaggi per tutti. Per gli allevatori che hanno un canale alternativo di vendita e per le famiglie che si possono rifornire di
prodotto di prima qualità a un prezzo che è inferiore di circa un terzo a quello praticato oggi nei supermercati. In Italia ormai sono centinaia i distributori installati nelle
cascine.
Solo in Lombardia se ne stimano quasi 400. “Si tratta di una risorsa importante per il settore lattiero – spiega Enzo Pagliano, direttore della Coldiretti di Milano e Lodi – ed è anche
l’esempio più riuscito di quel patto di collaborazione fra consumatori e aziende agricole per una spesa di qualità al giusto prezzo. In un momento storico in cui si fa sempre
più rovente la polemica sui rincari ingiustificati dei generi alimentari al dettaglio, il blocco della vendita del latte alla spina avrebbe significato aumentare i problemi delle
famiglie. Per fortuna stavolta si è usato un po’ di buon senso”.