Rigenerazione urbana – Convegno organizzato da Assoedilizia in collaborazione con Lettera 150 Cronaca del convegno 31 gennaio 2022

3 Febbraio 2022
Rigenerazione urbana – Convegno organizzato da Assoedilizia in collaborazione con Lettera 150
Cronaca del convegno 31 gennaio 2022
Data: 3 febbraio 2022, 20:19:29 CET
Convegno organizzato da Assoedilizia in collaborazione con Lettera 150
“RIGENERAZIONE URBANA”
– A RISCHIO IL CONTENUTO DEL DIRITTO DI PROPRIETA’ PRIVATA
31 gennaio 2022 Sala Convegni di Assoedilizia, modulo phygital.
Giuristi, urbanisti, economisti per la prima volta si sono confrontati sul tema della rigenerazione urbana che riguarda milioni di cittadini, e che finora si è stato trattato settorialmente prendendo in esame aspetti particolari del più generale problema dell’ammodernamento delle città, nella sfida ecologica a livello planetario che l’intera umanità deve affrontare: manutenzione, risanamento, ristrutturazione, riuso edilizio e urbano, risparmio del suolo. Nel dibattito non sono stati lasciati in secondo piano aspetti fondamentali quali la tutela della qualità del vivere, la competitività internazionale delle città, la tutela della proprietà privata, i valori della coesione sociale, la qualità dell’aria, la speculazione ed i risvolti economici. Trattazione al massimo livello – basti citare la presenza delle università Statale, Bocconi e Politecnico di Milano, Statale di Torino, – al convegno organizzato da Assoedilizia in collaborazione con Lettera 150.
Il programma: Saluti introduttivi Avv. Achille Colombo Clerici, Presidente di Assoedilizia – Prof. Giuseppe Valditara, Professore Ordinario Università di Torino, coordinatore di Lettera 150. I relatori (in ordine alfabetico): Prof. Arch. Alberico B. Belgiojoso, già Ordinario di Progettazione urbana al Politecnico di Milano, Presidente Associazione Architetti per Milano – Prof. Mario Comba, Ordinario di Diritto Pubblico Comparato, Università Torino – Prof. Edoardo Croci, Direttore Sustainable Urban Regeneration Lab, Università Bocconi – Prof.ssa Marilisa D’Amico, Prorettrice dell’Università degli Studi di Milano, Ordinario di Diritto Costituzionale – Prof. Giuseppe Franco Ferrari, Professore Università commerciale Luigi Bocconi di Milano e Avvocato – Prof. Avv. Pierluigi Mantini, Docente di Diritto della Rigenerazione urbana nel Politecnico di Milano, Consigliere giuridico Ricostruzione e PNRR Presidenza del Consiglio dei Ministri – Prof. Alberto Pavan, Professore associato di Produzione Edilizia, Politecnico di Milano – Prof.ssa Sara Valaguzza, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Milano – Dott. Claudio Zucchelli, Presidente Onorario Aggiunto Consiglio di Stato. Moderatore Dott. Saverio Fossati, Il Sole 24 Ore.
Colombo Clerici: “Due le linee dell’azione europea improntate al principio: cambiare le regole è decisivo. Velocizzare, semplificare e coinvolgere i privati, il mantra. Da un lato una azione di coazione “normativa” che promuova, con incentivi e sanzioni, un vasto, capillare processo di efficientamento, anche sul piano energetico, degli edifici. Una normativa sanzionatoria in forza della quale dal 2027 gli edifici che non dovessero raggiungere un minimo grado di qualità sul piano energetico subirebbero sanzioni. Nello scorso dicembre si parlava addirittura di blocco della vendita e della locazione: prescrizione rientrata e trasformata in raccomandazione di generiche sanzioni.
D’altro lato un vasto programma di grandi interventi che dia luogo ad una ondata di ristrutturazioni edilizie pilotate.
Secondo il programma europeo si tratta, per l’Italia, di intervenire su oltre 100 milioni di mq. all’anno, l’intero stock edilizio, abitativo e non, della città di Milano
Quanto alla attesa ondata di interventi di rigenerazione, l’Italia risponde con la bozza di legge, predisposta dal MIMS e presentata alla XIII Commissione del Senato, sul riuso di edifici pubblici e privati in stato di degrado, o di abbandono, o dismessi, o inutilizzati, o in via di dismissione o da rilocalizzare.
Due e fondamentali le disposizioni cardine che integrano il sistema e rafforzano, sul piano dell’efficacia, le concorrenti normative regionali, aprendo la via alla riduzione, allo svuotamento del contenuto del diritto di proprietà edilizia privata, cioè della capacità edificatoria dell’edificato. La norma che prevede la dichiarazione di pubblica utilità, e quella che sancisce, per questi interventi, la deroga automatica alle previsioni degli strumenti urbanistici.”
Valditara: “Il tema dell’espropriazione è indicativo della considerazione in cui viene tenuta la proprietà privata in un determinato ordinamento. E a sua volta la considerazione della proprietà misura il grado di libertà di un ordinamento.
Nella Costituzione italiana la proprietà è protetta in quanto è finalizzata innanzitutto alla realizzazione dell’essere umano, senza contare la speciale protezione che la Corte , sulla scorta della Costituzione, riconosce al diritto all’abitazione.
La Costituzione inserisce tuttavia la funzionalizzazione della proprietà, sottoponendo la sua protezione al perseguimento della sua funzione sociale. In tal modo la nostra Costituzione rompe con la tradizione liberale che aveva sempre collegato proprietà e libertà e degrada la proprietà ad un diritto di secondo grado, non rientrante tra i diritti inviolabili di cui all’articolo 2.
La Corte costituzionale ha seguito, se non addirittura ampliato, questa visione “debole” della proprietà privata, in numerose sentenze tra le quali si possono ricordare quelle sull’equo canone e sulla sospensione degli espropri. I programmi di rigenerazione urbana, dalla legge del 1978 al recente disegno di legge in discussione al Senato, sembrano seguire questa direzione.
Dobbiamo quindi sperare nella tutela sovranazionale della proprietà perché sia la CEDU che la Carta dei diritti fondamentali dell’UE ci offrono una visione della proprietà non dissimile dalle altre libertà fondamentali. Quello che Lettera 150 chiede è che si proceda per incentivi e non per penalizzazioni, non facilitando ulteriormente le espropriazioni. E soprattutto che la rigenerazione non sia la scusa per speculazioni immobiliari.”
Linea adottata in molti Paesi e alla quale sembra ispirarsi la “raccomandazione” europea ispiratrice della rigenerazione urbana e del PNRR, in esame al Senato, che prevede inclusione, sostenibilità abbinate al progresso sociale e urbano nel quadro di inclusione e coesione sociale, tutela dell’ambiente e del paesaggio. Anche la giurisprudenza si pronuncia in tal senso.
Ulteriore complicazione, in Italia, l’attribuzione di competenza alle Regioni in alcuni settori che genera conflittualità con i Comuni; nel campo immobiliare privato, è nota la querelle tra Regione Lombardia e Comune di Milano divisi tra premialità e disincentivi. Tutto in assenza di una strategia che concili il diritto di proprietà con quello dell’abitare e il diritto allo spazio pubblico.
Come si tradurrà sul territorio la rigenerazione urbana? Per quanto riguarda Milano, stretta tra le spesso non conciliabili esigenze di conservazione proprie della città d’arte e di tumultuoso sviluppo e cambiamento – emblematico il caso dello stadio di San Siro – il recente PGT non sembra fornire indirizzi chiari. E’ logico dedurre che lo stesso problema investa altre città.
Gli atti del convegno verranno pubblicati.
FOTO
- Alberto Pavan, Mario Comba, Achille Colombo Clerici, Saverio Fossati
- Giuseppe Franco Ferrari
- Marilisa d’Amico
- Sara Valaguzza
- Giuseppe Valditara
- Edoardo Croci
- Alberico B. Belgiojoso
- Pierluigi Mantini
Redazione Newsfood.com