Nelle stalle venete gli animali combattono il caldo con docce e ventilatori

17 Luglio 2009
Venezia – Gli allevatori veneti investono da tempo nella qualità delle produzioni zootecniche, rispetto alla quale il benessere animale non è solo una questione di rispetto
ma un elemento qualitativo indispensabile.
“Come gli esseri umani, anche gli animali e la zootecnia veneta stanno soffrendo i picchi delle temperature di questi giorni, che provocano disagio e stress – sottolinea il vicepresidente della
giunta regionale Franco Manzato – ma incidono pure sui fattori produttivi.
Da questo punto di vista, però, le stalle del Veneto, dove si pratica un allevamento controllato in ogni fase per arrivare ad un prodotto di qualità certificata ai massimi
livelli, sono all’avanguardia in fatto di applicazione di tutte le innovazioni tecnologiche più compatibili con l’ambiente.
Si va infatti dai ventilatori, alle docce, alla micronebulizzazione, fino agli impianti per favorire un microclima che metta gli animali a proprio agio. Il tutto accompagnato da sistemi
d’igiene automatizzati.
Si tratta di accorgimenti studiati anche a livello accademico e dettati dalla buona prassi agricola ma che trovano ulteriore sostegno nelle misure del Piano di Sviluppo Rurale”.
“Nella nostra regione si contano circa 11 mila imprese zootecniche, delle quali 4.800 ad indirizzo lattiero caseario, 4 mila a bovino da carne, 500 suinicole e 1.700 avicole – ha concluso
Manzato – e gran parte degli allevatori hanno ristrutturato i locali adibiti al ricovero animali grazie ai contributi regionali, finalizzati a migliorare le condizioni di
concorrenzialità ma anche a sostenere scelte imprenditoriali responsabili verso la salvaguardia ambientale, compresa la produzione di biogas come forma di smaltimento ideale e non
inquinante dei reflui”.
Per inciso, il caldo eccessivo modifica persino il contenuto proteico del latte, la cui produzione si può ridurre notevolmente, anche della metà. Ma tutti gli animali soffrono il
calore, che incide persino sul gusto degli insaccati che saranno ottenuti da animali stressati, mentre obiettivo degli imprenditori agricoli veneti è anche la perpetuazione delle
produzioni tipiche, che devono le proprie specifiche caratteristiche all’ambiente geografico, comprensivo dei fattori umani in combinazione con gli elementi naturali.