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Nasce la task force contro gli sprechi alimentari

Nasce la task force contro gli sprechi alimentari

By Redazione

Roma – E’ nato  presso l’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, un gruppo di lavoro operativo contro gli sprechi di pane che ha dato pieno consenso al varo di un depliant
informativo al consumatore sulle possibilità di riutilizzo dei prodotti dell’arte bianca, proposto dall’assessore Daniela Valentini. Che sul tema degli sprechi del pane ha promosso il
confronto odierno tra grande distribuzione, panificatori artigiani associati alla Fippa (550 circa a Roma), Banco Alimentare e Comunità di Sant’Egidio. Il primo ‘Tavolo del pane’
tornerà a riunirsi martedì 26 per la presentazione delle proposte operative.  

“Questa è la società dello spreco – ha premesso l’assessore Valentini – con le famiglie che non sanno più riutilizzare il pane in zuppe, bruschette, panzanella e polpette, e
non hanno più le galline in cortile. Per questo voglio promuovere un ricettario che consenta di riscoprire il valore duraturo di un prodotto che fa parte della nostra cultura e tradizione,
in una regione dove abbiamo censito ben 23 tipi di pane tradizionali”. Sugli sprechi dei prodotti da forno freschi, ha osservato Valentini,  mentre i dettaglianti hanno una programmazione
più tarata sul venduto giornaliero, l’invenduto sembra più evidente presso la Gdo”.

Ed è in particolare alla distribuzione organizzata moderna che l’assessore regionale rivolge un appello per sostenere la Comunità di Sant’Egidio che ogni settimana distribuisce a
barboni e indigenti 2500 pasti su strada, oltre alle attività della mensa dei poveri. “E’ mio obiettivo raggiungere questo gesto simbolico della fornitura dei 2500 pasti la settimana – ha
concluso l’assessore Valentini –  che avvii qui a Roma un’azione collettiva di restringimento degli sprechi. Insieme all’opuscolo informativo rivolto ai consumatori, nella certezza che una
famiglia che comincia a star attenta agli sprechi di pane poi stia più attenta a tutti gli altri sprechi”.

Sembra in salita la strada del ritiro del pane invenduto nei supermercati per la distribuzione ai meno abbienti. L’invito arriva dall’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Daniela
Valentini che oggi ha convocato il primo ‘tavolo del pane’ mettendo a confronto Gdo, Fippa, Banco Alimentare e Comunità di Sant’Egidio, che si riaggiorneranno il 26 con proposte operative.
Tuttavia, come sottolineato da Massimo Pelosi del distretto Tirrenico di Coop “la legge impedisce donazioni di pane fresco l’indomani del giorno vendita, limitando le eventuali distribuzioni
solidali al giorno stesso della consegna da parte dei panificatori”.  

Come dire, il pane si butta il giorno dopo. In alternativa, occorre organizzare un ritiro tempestivo a chiusura giornata. Ma non è semplice far partire una rete distributiva quando si
abbassano le saracinesche. I panificatori artigiani associati alla Fippa hanno, ad esempio, provato a farlo a Roma con il Bioparco, ma la mancanza dei mezzi di trasporti propri ha stoppato
l’iniziativa volta all’alimentazione animale. Ad oggi l’unico incentivo per la distribuzione del pane invenduto è la riduzione dell’Iva prevista per i prodotti dati in beneficienza.
 

“Il grosso dello spreco – ha affermato Filippo Di Carlo del gruppo Auchan – non è nella Gdo, ma nel frigo di casa. E’ nelle famiglie che dobbiamo far cultura anti-sprechi. Ben venga quindi
il depliant informativo proposto dall’assessore regionale Valentini che raggiunge direttamente la clientela dei supermercati, dove invece andrebbe verificata la compatibilità della
distribuzione free coi contratti che, come avviene per i quotidiani, prevedono il reso con i fornitori-panificatori”.    

Eppure il pane del giorno prima “potrebbe essere riutilizzato dai consumatori privati, pensionati in particolare – ha ribadito l’assessore Valentini – per zuppe e pietanze con pan grattato; o
meglio distribuito alla Caritas, Comunità di Sant’Egidio o al Banco Alimentare” che mercoledì ha sottoscritto un’intesa con la Federazione italiana panificatori (Fippa) per il
ritiro dell’invenduto presso la distribuzione moderna. 

Nel Lazio il Banco Alimentare, come annunciato dal direttore regionale Giovanni Altrudo, ha complessivamente recuperato oltre 4.100 tonnellate di prodotti agroalimentari di varia natura (ritiri
Agea compresi), poi dati a 314 associazioni convenzionate per farli arrivare a 112 mila persone assistite.

Ansa.it per NEWSFOOD.com

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