Martini: «investire nella ricerca unica ricetta per lo sviluppo»
1 Dicembre 2007
Toscana, 30 Novembre 2007 – «Voglio esprimere qui, nello stesso giorno in cui nel 1786 veniva decretata dal Granducato l’abolizione della pena di morte e della tortura, tutta la
soddisfazione per l’approvazione della moratoria sulla della pena di morte da parte della terza Commissione dell’Onu.
L’Italia è stata protagonista di un’iniziativa che ha portato alla vittoria dei diritti umani contro il diritto improponibile di alcuni Stati ad essere padroni della vita. Speriamo segua
l’approvazione all’Assemblea Generale». Ha esordito così il presidente della Toscana Claudio Martini intervenendo alla seduta solenne del Consiglio regionale, tenutasi
straordinariamente presso l’Istituto Universitario Europeo alla Badia Fiesolana in occasione della cerimonia per la Festa della Toscana dedicata quest’anno all’ingegno, alla creatività e
all’innovazione, «La Toscana è stata più volte nella sua storia chiamata ad innovare linguaggi universali con la sensibilità di individualità straordinarie ed
anticipatrici. Oggi il nostro problema è quello di cosa fare e come farlo per metterci nelle condizioni di poter competere ai primi posti all’interno del mercato globale». Per
questo secondo Martini è necessario investire nella conoscenza e valorizzare i talenti dei nostri giovani per farne un fattore strategico per lo sviluppo e la competitività.
«Lo sviluppo a cui pensiamo non è dunque fondato solo sull’andamento del Pil, ma sui fattori qualitativi della crescita: livelli di istruzione, occupabilità dei laureati,
investimenti in ricerca, attrattività verso gli investimenti internazionali. Tutto ciò – insiste il presidente della Toscana – ci fa percepire il ritardo del nostro Paese nello
scenario internazionale. La spesa in ricerca scientifica e sviluppo tecnologico toccherà, alla fine del 2007, un nuovo record: tutto il pianeta investirà una cifra superiore del
7,1% rispetto al 2006. L’incremento annuale di spesa della Cina è pari alla somma della spesa assoluta di Italia e Canada nello stesso periodo. L’Italia al contrario investe un magro
1,1% del Pil, ma anche i privati investono poco».
In Toscana vanno valorizzate le notevoli eccellenze che abbiamo nel campo delle nano e delle biotecnologie, nella robotica, nel biomedicale, nell’uso creativo di materiali tradizionali che
possono rivelarsi di straordinaria modernità. Il patrimonio di cultura e innovazione delle Università, dei laboratori del Cnr, delle numerose esperienze di Poli tecnologici si
può e si deve allargare contando sul sostegno pubblico, ma coinvolgendo sempre più anche risorse private. Proprio in questi giorni, ha sottolineato Martini a conclusione del suo
sauto, sta uscendo un bando da 850mila euro per attività di ricerca e innovazione in campo territoriale e ambientale. E’ finalizzato alla mobilità sostenibile delle merci e delle
persone; allo studio delle correlazioni tra le diverse forme di inquinamento e le condizioni sociosanitarie; allo sviluppo delle energie rinnovabili e all’efficienza energetica delle
abitazioni; alla riduzione e alla gestione dei rifiuti fino alla capacità di carico di un territorio per il dimensionamento della pianificazione territoriale. «Mantenere e
sviluppare su basi solide la “Toscana della qualità” – ha ribadito Martini – è e rimane l’orizzonte della nostra iniziativa per l’oggi e per il futuro».
Dario Rossi