Maggiorana

19 Maggio 2007
Il nome botanico di questa erba aromatica, dal greco, significa “splendore di montagna” per la bellezza dei suoi fiori che un tempo adornavano i colli.
Molto popolare già nel passato, citata da Plinio prima e da Alberto Magno nel 1200, la maggiorana è oggi molto diffusa nelle regioni mediterranee ed è perenne nei climi
temperati.
Tra le piante aromatiche è tra le più conosciute e utilizzate in Europa. Il suo aroma è simile a quello dell’origano, ma più delicato.
Il suo fusto ha base legnosa e sommità erbacee;
raggiunge i 50 cm di altezza e le sue foglie sono ovali e dotate di gambo. I fiori della maggiorana sono bianchi o rosati, e i frutti passano dal colore giallo al bruno. La fioritura avviene
tra giugno e settembre. Della pianta si utilizzano fiori e foglie.
La raccolta delle foglie può avvenire durante tutto il periodo della loro vegetazione, anche se quello migliore è il momento che precede la fioritura. Per procedere
all’essiccazione, le foglie si possono raccogliere a settembre-ottobre.
Possiede proprietà che vengono molto considerate dalla medicina tradizionale: calmanti, espettoranti, sedative, stomatiche, toniche.
In cucina
È il condimento ideale per pizze, insalate miste, arrosti, umidi, salse crude, aceti e oli aromatici, minestre e contorni d’ogni tipo. Nella cucina ligure è spesso utilizzata per
aromatizzare ripieni, polpette, torte salate e altri piatti regionali.
Se si usa fresca, è meglio aggiungerla a fine cottura.
Consigli della nonna e curiosità
L’infuso di maggiorana viene versato nell’acqua del bagno, per profumare e tonificare.
L’essiccazione ne esalta il profumo.
Una curiosità: greci e romani aggiungevano la maggiorana, come afrodisiaco, ai vini rossi.
a cura di Rosa Velliscig e Lorenzo Totò