Lo Shade Music Festival, il rum e la forza della musica

3 Giugno 2018
Nutrimento & nutri-MENTE
Il cibo è nutrimento indispensabile per il corpo ma è importante nutrire anche gli altri nostri sensi con il bello che ci circonda e con ciò che più ci piace. Alessandra Lumachelli ama la musica techno svisceratamente, è il suo cibo quotidiano. Se volete conquistarla non offritele una cena in un ristorante stellato… portatela ad un concerto technologic music, o magari a Detroit, alle radici della Techno!
Giuseppe Danielli
Drinking with L. A.
Un drink con Alessandra Lumachelli
Lo Shade Music Festival, il rum e la forza della musica
Nasce quattro anni fa a Bergamo, e ha già al suo attivo presenze degne di nota, quali Richie Hawtin, Sven Vath, Joseph Capriati, Ricardo Villalobos, Adam Beyer, Nina Kraviz, Davide Squillace, Loco Dice, Sam Paganini, Cuartero, Len Faki, Hector Couto, Pan Pot, … Parlo dello Shade Music Festival, la kermesse techno, che in una giornata riesce a riunire migliaia di persone, appassionate di musica elettronica. Ho scritto volutamente “persone” e non “giovani”, perché questo tipo di musica, la techno appunto, è trasversale in fatto di età, quindi se piace, non conosce limiti anagrafici. Nata negli anni ottanta a Detroit, la techno (o technologic music) deve la sua nascita a Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson. Allo Shade Music Festival di quest’anno erano invitati Marco Carola, Green Velvet, Apollonia, Mihalis Safria, Marco Faraone, Chris Liebing, Ilario Alicante.
Juan Atkins ha detto: “Voglio che la mia musica suoni come due computer intercomunicanti, non voglio che sembri una band reale. Deve suonare come se l’avesse fatta un tecnico. Ecco cosa sono io: un tecnico con sentimenti umani”. E così, in 12 ore di festival, affiorano i sentimenti, è proprio come dice Atkins: la musica è tecnicamente perfetta, ma arriva sotto la pelle, invita a ballare, mette allegria e fa scivolare via i pensieri cupi. Sul palco dedicato ai dj, al quale la stampa ha accesso, si brinda tutti insieme con drink alcolici e no, con rum vodka acqua e succhi di frutta, si fa spazio alle consolle personali (perché ogni dj custodisce gelosamente la propria), si avvicendano fotografi e videomaker. Mentre in platea un ragazzo resta a torso nudo, mostrando orgogliosamente i muscoli, e contagia allegramente altri sparsi qua e là fra la folla, perché il festival è fatto anche di momenti pittoreschi.
C’è anche un ragazzo, che si arrampica sulle transenne, voltando le spalle verso la consolle, e mostra così il “testo” stampato sul retro della stessa: campeggia una scritta azzurra “10 CAROLA”. Omaggio al calcio di Napoli, patria di Carola e di Maradona. Un grazie agli organizzatori, alla vigilanza e ai parcheggiatori. In alto i calici, brindiamo, balliamo, sorridiamo … Buona estate!
Foto cover: Marco Carola con Alessandra lumachelli
Le interviste di
Alessandra Lumachelli
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