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Influenza aviaria: il virus individuato in due allevamenti in Piemonte

By Redazione

Torino, 31 Ottobre 2007 – In seguito alle notizie apparse nelle scorse settimane su alcuni organi di stampa in merito ad una presunta epidemia di influenza aviaria in alcuni allevamenti
piemontesi, Giuliana Moda, responsabile del settore Sanità animale e igiene degli allevamenti dell’assessorato alla tutela della salute e sanità precisa: “Le analisi di
laboratorio condotte dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino, confermate dal Centro di referenza per l’influenza aviaria di Padova, hanno accertato, in due piccoli allevamenti di
commercio del pollame da cortile, entrambi in provincia di Torino, la presenza di un virus H7N3, a bassa patogenicità, non trasmissibile all’uomo. Il virus individuato non ha alcuna
relazione con le epidemie che si sono susseguite nei paesi asiatici e non vi è quindi alcun rischio per la salute umana. Misure di sanità animale e profilassi veterinaria sono
state efficacemente adottate dai servizi veterinari delle ASL interessate, su provvedimento regionale, ed hanno già consentito la chiusura del primo episodio”.

Dopo l’allarme che si era diffuso due anni fa, l’influenza aviaria è rimasta oggetto di un sistema articolato di controlli veterinari, facenti parte del piano di monitoraggio predisposto
dal Ministero della Salute, che hanno costantemente fornito esito negativo in tutta Italia.
In Piemonte nel 2006 sono stati prelevati 23.000 campioni da allevamenti di volatili – prelievi che superano le previsioni nazionali – e 441 da selvatici rinvenuti morti.

Le analisi eseguite dall’Istituto Zooprofilattico non hanno riscontrato né il virus né alcun segno del suo contatto con gli animali esaminati, rilevabile attraverso la ricerca
degli anticorpi specifici. Analogo andamento si registra per l’anno in corso, con 21.000 campioni già analizzati nei domestici e 433 sull’avifauna.
Accanto a questi accertamenti, vengono condotti studi sistematici per individuare la presenza di altri virus influenzali del pollame, poco patogeni per gli uccelli e non trasmissibili all’uomo.

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