Infermieri, Formigoni: «pronti a contratto integrativo»
2 Novembre 2007
Milano, 31 Ottobre 2007 – Un contratto integrativo regionale sulla produttività, che porti a un livello adeguato gli attuali salari degli infermieri, troppo bassi per il costo
della vita a Milano e in Lombardia, è questa la proposta che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni presenterà il prossimo 8 novembre, nel corso del primo
incontro tra la Regione e i sindacati per affrontare il problema della carenza di infermieri negli ospedali lombardi e verificare le possibili soluzioni.
«Il contratto integrativo regionale sulla produttività – ha spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa il presidente Formigoni – è un’ipotesi innovativa che va al di
là di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
Quest’ultimo ha però il grave difetto di non riconoscere quello che succede al Nord e in particolare in Lombardia, e finisce con il penalizzare il nostro sistema sanitario e quindi i
nostri malati». Formigoni ha spiegato di avere convocato l’incontro di concerto con gli assessori alla Sanità, Luciano Bresciani, e alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian
Carlo Abelli.
La carenza di infermieri in Lombardia è dovuta essenzialmente a due ragioni: la non risposta del Ministero dell’Università alla richiesta di aumentare le frequenze nei corsi
infermieristici («Nel 2006 – ha ricordato Formigoni – avevamo chiesto 2.700 posti, ma il Ministero ne ha concessi solo 1.700»), e il livello retributivo decisamente inadeguato al
costo della vita («Il 40% dei vincitori di concorso si dimette dai nostri ospedali per andare a lavorare al Centro e al Sud, dove la vita costa decisamente meno, oppure nella vicina
Svizzera, dove i salari sono decisamente più alti»).
Dal canto suo, la Regione Lombardia è già intervenuta stanziando risorse aggiuntive proprie, il massimo di quanto permesso dal contratto nazionale (non oltre il 2% dello
stipendio), e cioè 550 euro pro capite per il 2006 e 640 euro pro capite per il 2007. «Nonostante ciò, i salari dei nostri infermieri restano inadeguati al tenore di vita
delle nostre città – ha aggiunto il presidente lombardo – Ecco quindi la decisione, mia e degli assessore Bresciani e Abelli, di convocare i sindacati per discutere tutti i possibili
interventi e strumenti da attivare e in particolare la possibilità di sottoscrivere un vero e proprio contratto integrativo regionale, che aumenti in maniera adeguata il premio di
produttività per tutto il personale che lo merita».
Sempre in tema di sanità, la Giunta regionale ha approvato oggi una delibera con la quale vengono stanziati altri 40 milioni di euro per l’edilizia sanitaria. Si tratta di un
finanziamento straordinario per i nuovi ospedali di Legnano, Broni-Stradella, Niguarda, Como e Varese, che va ad aggiungersi a quanto già stanziato.
Formigoni ha infine annunciato che la Regione Lombardia ha vinto ieri in appello la causa di un ex direttore generale, licenziato alcuni anni fa «per non aver rispettato il contratto che
prevedeva il raggiungimento di determinati obiettivi di qualità». »Possiamo dire di essere l’unica regione in Italia – ha commentato Formigoni – che sanziona, e nel caso
licenzia, un proprio dirigente che sbaglia». (Ln)