Dopo l'università, prima del lavoro
9 Maggio 2008
La formazione post-laurea è ormai diventata un passo fondamentale per affrontare con una marcia in più il mondo del lavoro, oggi chi si appresta a trovare la sua prima occupazione
avverte infatti la necessità di sviluppare una professionalità specifica, con la quale affrontare un mercato lavorativo in cerca di figure fortemente specializzate.
Per raccogliere queste esigenze, il Ministero dell’Università e della Ricerca e le università italiane hanno elaborato una riforma grazie alla quale il percorso di apprendimento
non si ferma con il conseguimento del diploma di laurea, ma prevede master, scuole di specializzazione e corsi di perfezionamento.
La Riforma del 1999: i crediti formativi e i percorsi post-laurea
Con la Riforma Universitaria del 1999 è stato portato a termine un processo di profonda
trasformazione degli studi universitari. La laurea è stata suddivisa secondo la formula del «3 2», secondo la quale il primo triennio serve a conseguire il diploma di primo
livello, mentre gli altri due anni sono pensati per chi desidera ottenere una laurea più specializzata, definita la laurea magistrale. È stato inoltre creato un
sistema di crediti formativi a punti, definiti CFU (Crediti Formativi Universitari), che devono considerarsi la
misura del carico individuale utile al raggiungimento di un traguardo formativo: in pratica, sostenendo gli esami e frequentando i corsi, lo studente acquista i crediti fino ad arrivare al
diploma di laurea.
Il sistema di accumulo continua anche nel post-laurea, dove l’apprendimento permanente prevede il conseguimento di crediti ulteriori, che si ottengono partecipando a master e a scuole di
specializzazione, e che permettono di arricchire il proprio curriculum post-universitario.
A perfezionamento del sistema di base dell’istruzione universitaria, la Riforma ha previsto diversi percorsi di formazione:
– I corsi di perfezionamento sono funzionali allo sviluppo di competenze professionali di qualità elevata e mirano ad approfondire conoscenze già acquisite in
corsi di studio precedenti o sviluppate in attività lavorative. Hanno una durata limitata e non danno diritto al conseguimento di alcun titolo di studio ulteriore.
– I master sono corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione, della durata di 10-16 mesi e vengono attivati dalle università: quelli che si frequentano dopo
la laurea triennale sono i master di primo livello, mentre quelli a cui si accede dopo la laurea specialistica sono i master di secondo livello. Entrambi danno
diritto al titolo master universitario, nonché all’acquisizione di un minimo di 60 crediti formativi.
– Le scuole di specializzazione rappresentano una modalità di formazione post-laurea, utilizzata quando l’esercizio di una professione richieda competenze approfondite.
Per l’accesso alle scuole di specializzazione è richiesto il possesso del diploma di laurea. A seconda dei regolamenti didattici di ciascuna scuola variano i requisiti di ammissione, le
attività formative e la durata legale del corso di studi, che va da un minimo di due a un massimo di sei anni. Al termine del corso si consegue il diploma di specializzazione, che
abilita alla professione e con il quale si acquisisce un numero di crediti formativi compreso tra 300 e 360.
– Il dottorato di ricerca rappresenta un successivo livello di formazione dei corsi di studio universitari e si propone di far acquisire ai partecipanti le competenze
necessarie per svolgere una ricerca qualificata presso università, enti pubblici o soggetti privati. Dopo la Riforma del 1999 vi si accede con una laurea specialistica o un titolo
straniero comparabile. L’ammissione è subordinata al superamento di un esame e la durata minima dei corsi per l’acquisizione del titolo di dottore di ricerca è di tre anni, alla
fine dei quali si deve superare un esame finale consistente nella discussione della tesi di dottorato.
I master di primo e di secondo livello
Un master universitario può essere l’ideale completamento di un percorso di studi e costituire un ingresso al mondo del lavoro. Nel dettaglio: un master è un titolo post-laurea di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivo
al conseguimento della laurea triennale o della laurea specialistica. Solamente dopo la riforma del 1999, i master offerti hanno ottenuto valore legale ai fini dell’istruzione universitaria.
Attualmente le università italiane forniscono una vasta gamma di scelte anche su discipline specifiche in modo da poter preparare al meglio e secondo criteri ben definiti lo studente che
si accinge a trovare occupazione.
Il master universitario ha una durata di almeno un anno e a chi lo frequenta attribuisce almeno 60 crediti formativi universitari.
I corsi si differenziano tra quelli di primo e di secondo livello: i primi offrono insegnamenti generali sulle varie discipline e vi si accede a seguito di una laurea
triennale; i secondi sono pensati per far raggiungere la massima specializzazione e vi si accede dopo aver conseguito una laurea specialistica.
Con le lauree quadriennali precedenti alla Riforma, si può accedere a entrambi i percorsi formativi. In questi master i piani didattici sono strutturati sulle reali esigenze delle
istituzioni pubbliche e private, che partecipano fin dall’inizio alla pianificazione dell’intero progetto di formazione. Durante lo svolgimento e grazie alla presenza diretta dei partner
esterni, i partecipanti potranno confrontarsi con il mondo del lavoro, verificando al meglio le proprie ambizioni e le proprie attitudini. In quest’ottica lo stage, ovvero il periodo
integrativo di tirocinio o praticantato presso un’azienda che segue la formazione di aula, diventa un momento fondamentale e imprescindibile nell’iter formativo del frequentante.
Cosa sono gli albi e gli ordini professionali
Per molti neolaureati (per esempio quelli nelle materie giuridiche, economiche o in medicina), il primo passo per esercitare la professione è l’iscrizione all’ordine e all’albo
professionale. Gli ordini hanno sempre una struttura ben definita, con un consiglio direttivo, un presidente, un segretario, un tesoriere (eletti fra gli iscritti) e appositi uffici. Spesso
hanno anche una propria cassa di previdenza. Per albo si intende invece l’elenco degli iscritti all’ordine. In molti casi, per esercitare le professioni ed essere iscritti è necessario
almeno un anno di praticantato. Le espressioni «iscritto all’albo»; e «iscritto all’ordine» hanno lo stesso significato. Sul sito del Ministero della Giustizia, è
disponibile un elenco degli ordini vigilati dal dicastero. Non è invece regolato dal Ministero della
Giustizia l’Ordine dei Medici.
I percorsi formativi: area giuridica
Come detto, l’offerta formativa post-laurea delle università italiane è vasta e comprende corsi specifici per ogni materia. È possibile analizzarne alcuni, dividendoli per
macroaree.
Tra i percorsi lavorativi che un laureato in giurisprudenza può affrontare, l’avvocatura, il notariato o la carriera di magistrato sono gli sbocchi più consequenziali al suo tipo
di studio. Per accedere alla professione, i futuri avvocati devono compiere la pratica forense per due anni presso uno studio legale; il periodo è ridotto a un solo anno
nel caso di frequenza presso una scuola di specializzazione cui si accede tramite concorso che di solito ha luogo alla fine del mese di ottobre. Compiuta la pratica, per diventare avvocato ed essere
così iscritti all’albo professionale, occorre sostenere il relativo esame di Stato.
L’esame per l’iscrizione negli albi degli avvocati deve essere tenuto nella sede di corte d’appello del distretto dove si è effettuata la pratica. Solitamente la domanda di ammissione
deve essere presentata entro novembre dell’anno precedente all’esame. L’esame ha carattere teorico-pratico e prevede sia una prova scritta che una orale.
Chi invece volesse intraprendere la professione di notaio può ottenere la nomina superando un concorso pubblico
nazionale bandito dal Ministero della Giustizia.
L’esame, che verte su una prova scritta e una orale e si svolge nel mese di ottobre, è preceduto da una preselezione informatica della durata di settanta minuti. Gli aspiranti devono
essere in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza e aver compiuto un periodo di praticantato di almeno due anni presso uno studio notarile.
Per diventare magistrato occorre la vecchia laurea quadriennale o la laurea specialistica in giurisprudenza. Si accede all’incarico mediante il concorso pubblico da uditore giudiziario, che si tiene indicativamente con cadenza annuale e a cui sono ammessi cittadini italiani laureati tra i 21 e
i 40 anni. Un altro dei requisiti di ammissione è il possesso (a partire dagli immatricolati del 1998/99) del diploma di specializzazione della Scuola per Professioni Legali. Il
concorso, a cui non si può partecipare più di tre volte, è costituito da tre prove scritte.
Superato l’esame, si pratica un tirocinio retribuito di circa due anni in qualità di uditore giudiziario in un ufficio sede di corte di appello.
Facendo una rapida panoramica, come esempi di scuola per avvocati, notai e magistrati si possono citare la Scuola di
Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Parma, la Scuola di
Specializzazione per le Professioni Legali Bruno Caccia e Fulvio Croce di Torino o quella dell’Università degli Studi di Foggia.
Per chi invece non è interessato alla carriera forense, e quindi all’abilitazione alla professione, esistono i dottorati di ricerca, come quello di Diritto Pubblico Comparato dell’Università degli Studi di Siena o i tanti dottorati dell’Università degli Studi di Catania.
Numerosi anche i master presenti sul territorio. Un master in legge, pur non finalizzato all’abilitazione, può infatti fornire ulteriori competenze sia ai laureati che ai professionisti.
Ogni anno si rinnovano quelli dell’Università Alma Mater di Bologna o quelli
giuridico-economici di primo e secondo livello dell’Università Carlo Cattaneo di Varese.
I percorsi formativi: area medico-scientifica
La Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia viene integrata da un corso di specializzazione di durata variabile dai due ai cinque anni, a seconda del tipo di indirizzo
scelto. Il sito del Ministero dell’Università e della Ricerca mette a disposizione un elenco delle scuole di
specializzazione in medicina del nostro Paese, e consente di simulare la prova di ammissione. Una volta concluso il ciclo di studi specialistici, durante i quali viene già esercitata la
professione, il medico è a tutti gli effetti specializzato nella branca prescelta.
Anche in questo campo, per chi preferisce orientarsi verso la professione di ricercatore, sono previsti dei dottorati, come quello presso l’Università degli Studi di Catania o quello presso l’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro. Esistono poi dei Master, come quelli delle
Università di Padova o quello dell’Università di
Roma2-Tor Vergata, che prevede un corso di primo livello e
uno di secondo livello.
Per i laureati in ingegneria la formazione post-laurea comprende offerte molto particolareggiate: per esempio all’Università di Roma2-Tor Vergata si può prendere
parte a un Master in Ingegneria del Fotovoltaico, che affronta un tema attuale come quello del
risparmio energetico. Sempre in questa Università sono aperte fino a giugno 2008 le iscrizioni al Master in Ingegneria dell’Impresa, ormai attivo da dieci anni, e che consente di prendere
parte a stage presso l’azienda finanziatrice, che assegna altri 10 CFU (Credito Formativo Universitario), oltre ai 60 di base per chi consegue il Titolo di Master Universitario.
All’Università degli Studi di Trento, invece, si svolge ogni anno il Master di secondo livello in Integrated Design For
Energy Efficiency, che si prefigge di sviluppare la formazione di ingegneri specializzati nelle tematiche energetiche, dotati di una visione globale delle problematiche tecnologiche,
ambientali, normative ed economiche.
Esempi di Dottorati di ricerca scientifica, sono invece reperibili presso l’Università di Napoli
Federico II e presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Pavia.
Anche per gli architetti, una volta conseguita la laurea, ci sono master di ogni sorta: si va da quello in Architettura del Paesaggio dell’Università degli Studi Federico II di Napoli a quello in Design Medicale presso l’Università IUAV di Venezia (che si occupa della progettazione di
strumenti utilizzati in campo medico e paramedico), fino al Master Europeo in Storia dell’Architettura
all’Università di Roma3, realizzato in collaborazione con le Università di Madrid e di Marsiglia, che partirà nel settembre 2008 e sarà aperto anche agli studenti
stranieri.
Tra i dottorati di ricerca ricordiamo quelli dell’Università degli Studi di Firenze, in Architettura, progetto e storia della
arti e quello del Politecnico di Bari, di cui è possibile trovare le date dei corsi
fino al 2010 collegandosi al sito dell’ateneo.
Ad altre lauree scientifiche, quali matematica, chimica e fisica, è dedicato il Progetto Lauree Scientifiche, nato dalla collaborazione della Conferenza
Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie, con il Ministero della Pubblica Istruzione, il Ministero Università e Ricerca e la Confindustria, per la promozione e
la diffusione delle scienze di base presso i giovani. Nel settore post-laurea si trovano numerosi stage e master orientati verso le tre materie scientifiche, sparsi nelle università italiane aderenti al
progetto, come è possibile osservare sull’apposita
mappa.
I percorsi formativi: area economica
I laureati in economia e commercio hanno la possibilità di accedere alla professione di commercialista seguendo un tirocinio di tre anni presso uno studio regolarmente
iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti. Al termine dei tre anni si accede al concorso per l’iscrizione all’Albo e
l’abilitazione alla professione, che consiste in due prove scritte e una orale.
Diverso e più orientato verso i master è il percorso di chi ha studiato da manager aziendale o finanziario. Si possono ricordare i master della scuola di formazione IPSOA (Istituto Post Universitario per lo Studio dell’Organizzazione Aziendale), quelli dell’Università La Sapienza
di Roma, che vanno da quello in Manager del Turismo a quelli offerti da Eurosapienza (il Centro di Ricerca della Sapienza in Studi Europei ed Internazionali) disponibili anche in lingua inglese.
Attualmente l’Università Bocconi di Milano propone invece Marketing e comunicazione, master di primo
livello destinato a giovani che vogliono sviluppare competenze creative per l’impresa, un altro di secondo livello su Organizzazione e Personale, rivolto a laureati che vogliano imparare a gestire il personale di un’azienda, mentre l’Università
Federico II di Napoli offre alcuni master in tema di economia e finanza.
Esempi di dottorati di ricerca in economia possiamo trovarli a Roma2, che offre quello in Banca e finanza per avviare i laureati alla professione di ricercatori nel campo economico-aziendale, e presso
la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Firenze dove troviamo quello in Politica ed economia dei Paesi
in via di sviluppo.
I percorsi formativi: area umanistica
Chi ha intenzione di intraprendere la professione di insegnante della scuola secondaria può, sostenendo un esame di ammissione, iscriversi alla SSIS, la Scuola
di Specializzazione per la formazione degli Insegnanti della Scuola Secondaria.
I corsi della SSIS sono a numero programmato, visto che il bando di partecipazione viene di solito emesso in estate sulla base dei posti assegnati dai Ministeri dell’Istruzione,
Università e Ricerca. I frequentanti possono scegliere l’indirizzo nel quale specializzarsi. La durata legale della scuola è di due anni, alla fine dei quali si ottiene il Diploma
di Specializzazione all’Insegnamento Secondario per la Scuola Secondaria di primo e di secondo grado, con il quale a seconda della votazione finale, si viene inseriti nelle graduatorie degli
abilitati come insegnante di ruolo o come supplente; il ruolo di supplente dà diritto al conseguimento di alcuni punti utili per la posizione nella graduatoria.
È presente on line un elenco delle SSIS distribuite sul territorio italiano e dedicate ai laureati in
Lettere e Filosofia o quelli che hanno studiato presso le Accademie di Belle Arti e gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, i Conservatori e gli Istituti musicali pareggiati e lo
IUSM (Istituto Universitario di Scienze Motorie).
Chi, dopo aver svolto studi di tipo umanistico, volesse intraprendere la carriera di giornalista ha davanti a sé due strade: diventare pubblicista o professionista.
Per essere iscritti all’Albo dei Pubblicisti è necessario aver svolto un’attività giornalistica di almeno due anni, regolarmente retribuita, con quotidiani, periodici, testate
radiotelevisive o telematiche oppure uffici stampa. In seguito bisognerà presentare presso il proprio Ordine Regionale un totale di articoli redatti durante la collaborazione: il numero
degli articoli varia da regione a regione. Il giornalista pubblicista non può sostenere l’esame da professionista se non ha svolto un praticantato di 18 mesi presso una redazione. Inoltre
è necessario frequentare uno dei corsi di formazione o preparazione teorica anche «a distanza», della durata minima di 45 ore, promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli
Regionali dell’Ordine.
Frequentare una scuola di specializzazione riconosciuta dall’Ordine dei
Giornalisti abilita invece il candidato a svolgere l’esame per diventare professionista. Una volta superata la prova di idoneità professionale (divisa in tre prove scritte e un esame
orale finale), si è iscritti all’Albo dei Giornalisti Professionisti.
Numerose le scuole per giornalisti riconosciute, come la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo della RAI a Perugia, l’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino, o quella della LUISS di Roma.
Come formarsi all’estero
Gli studenti che vogliono mettersi alla prova con altre culture, possono affrontare percorsi di specializzazione in Paesi diversi dall’Italia. Oltre al già citato Master Europeo in Storia dell’Architettura all’Università di Roma3, realizzato in collaborazione con le Università di
Madrid e di Marsiglia, tra le proposte oggi disponibili, si può menzionare quella dell’Università di Bologna, che ha istituito una propria sede a Buenos Aires per facilitare lo scambio culturale tra noi e l’Argentina, mentre sul sito dell’Università degli Studi di Urbino si
possono reperire gli indirizzi di alcune scuole di giornalismo in Germania, Austria
e Francia. Da segnalare che il Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con l’Unione Europea, eroga borse di studio, per il post laurea nei Paesi membri, come per esempio il Master
europeo presso il Collegio d’Europa, con sedi in Belgio e Polonia, che è svolto in lingua inglese o francese e verte su Diritto, Economia, Scienze Politiche e dell’Amministrazione.
Si possono ricordare anche i Master dell’ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero), che prevedono una
parte di insegnamento all’estero, come quello istituito per Esperto in tutela della proprietà intellettuale con specializzazione sul mercato cinese rivolto a laureati in
Giurisprudenza, Economia, Ingegneria, o equipollenti, con ottima conoscenza della lingua inglese: il corso è articolato in 4 mesi in aula, 2 mesi di stage presso un’azienda italiana, 3
settimane di studio presso un’università cinese, 2 mesi di stage all’estero presso uno degli uffici ICE in Cina o presso la sede estera dell’azienda. Il Corso ha lo scopo di formare una
nuova figura di esperto in tutela della proprietà intellettuale che abbia anche competenze specifiche sul mercato cinese.
Altri percorsi post-laurea
Tra gli altri percorsi post-laurea, vale la pena ricordare la Scuola della Pubblica Amministrazione. Il suo compito è provvedere alla
formazione di funzionari e dirigenti dello Stato; svolge anche iniziative formative per altri Enti, attività di ricerca e di consulenza. Per iscriversi, i dipendenti della Pubblica
Amministrazione devono essere designati dal proprio ufficio del personale competente per la formazione, che invia poi le adesioni alla SSPA. Tutti i corsi prevedono il rilascio di un attestato
di frequenza, firmato dal direttore della sede nella quale il corso si è svolto. La durata dei corsi varia da pochi giorni a diversi mesi.
Presente sul territorio anche la Scuola della PA Locale per la formazione e l’accesso in carriera dei Segretari Comunali.
All’interno del programma didattico sono previsti corsi istituzionali, di aggiornamento, seminari ed eventi.
Le scuole di eccellenza sono invece istituti pubblici a statuto speciale dedicati all’alta formazione. Tra le più importanti, anche per tradizione, ricordiamo la Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa che offre una vasta gamma di master e dottorati altamente specialistici. Per esempio si può partecipare, tramite esame di accesso, a un master su Medicina subacquea e iperbarica, sulle problematiche sanitarie legate all’attività subacquea e i soccorsi da
prestare. Sempre a Pisa, ha sede la Scuola Normale Superiore. I corsi post-laurea si contraddistinguono per i contenuti
innovativi e il carattere sperimentale, e si avvalgono del contributo di personalità e istituzioni di assoluto rilievo del panorama accademico e professionale italiano e
internazionale.
La SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, contrariamente alle scuole appena citate che sono anche atenei,
è impostata esclusivamente sulla formazione post-laurea. Concentrata in particolare su materie scientifiche come matematica e fisica, la SISSA è stato il primo istituto a
rilasciare il titolo di dottorato di ricerca nel 1980.
Infine, chi ha voglia di dedicarsi ad attività «meno tradizionali» può iscriversi al master della Scuola di Mediazione Linguistica di Pisa per affinare le proprie conoscenze dell’ambito linguistico a livello economico e giuridico o,
ancora a Pisa, alla Scuola di Dottorato Arti Visive e dello Spettacolo. L’università di
Venezia offre invece il Master in Cultura del Cibo e del Vino, mentre il Master in International Cooperation dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) è dedicato a chi voglia acquisire
professionalità nel campo dell’assistenza ai Paesi in via di sviluppo, scegliendo di specializzarsi nel campo della cooperazione in situazioni di emergenze umanitarie.