Convegno a Genova sui problemi dell'agriturismo
19 Ottobre 2007
Genova, 18 Ottobre 2007 – Si è svolto mercoledì 17 ottobre, a Genova, presso la Sala Paganini dell’Hotel Bristol, in via XX Settembre 35, il convegno regionale organizzato
da Cia e Turismo Verde Liguria dal titolo “Agriturismo – Qualità, tipicità e territorio: l’impresa tra norme, scelte ed opportunità”.
Il convegno, a cui hanno partecipato un nutrito numero di operatori agrituristici di tutta la regione, oltre a numerosi ospiti, è stato aperto dal presidente regionale della Cia Ivano
Moscamora, che ha ricordato come l’iniziativa si collocasse in un periodo particolarmente opportuno, essendo in discussione la nuova legge regionale ligure sull’agriturismo.
Nella sua relazione, Gianna Benedetti, vicepresidente regionale Cia e responsabile di Turismo Verde Liguria ha affrontato tre questioni.
Partendo dalle richieste che alla Regione Cia e Turismo Verde avevano fatto nella analoga iniziativa di quasi due anni prima, ha esaminato quali di quelle richieste avessero trovato spazio
nella stesura del nuovo ddl e quali invece non erano adeguatamente affrontate. “Quello che chiediamo alla legge è serietà nel garantire la prevalenza ed il suo controllo: questa
è la rigidità necessaria; di converso tutti gli altri spazi di libertà e sburocratizzazione vanno percorsi”, ha detto.
Ha poi affrontato altre due questioni. La necessità dell’agriturismo di “far sistema” con tutta una serie di attività -agricole e non- sul territorio, in modo da poter avere una
promozione unitaria. Ha poi lanciato l’idea, nel quadro del patto con la società, di protocolli da sottoscrivere tra al fine di impegni tra agriturismo ed utenti.
Carlo Hausmann, segretario generale di Anagritur, ha analizzato il tema delle modificazioni del settore, delle nuove attività, dei problemi esistenti, dei punti di forza e di debolezza.
Molto forte l’accento sul fatto che senza una “rete” che assolva alcune funzioni l’azienda agrituristica, non è in grado di percorrere alcune strade.
Carmela Minniti, presidente regionale di Federconsumatori, ha raccolto la proposta di patto, articolandola ed entrando in alcuni dettagli anche di contenuto, indicando, di massima, che cosa il
consumatore si aspetta (in termini di ambiente e qualità) di trovare nell’azienda agrituristica.
Molti gli intervenuti nel dibattito: Barbara Esposto, responsabile regionale di Legapesca, che ha parlati del pescaturismo e dell’ittiturismo ed ha proposto alcune occasioni di lavoro comune
tra le aziende.
L’assessore all’Agricoltura e Turismo della Provincia di La Spezia, Federico Barli, si è soffermato sul tema dell’agriturismo nel suo territorio, del peso attuale, della
possibilità di una sua crescita.
Sono poi intervenute nel dibattito numerose aziende agrituristiche che hanno posto una serie di problemi diversi, dalla richiesta di necessità di inserire nella legge regionale le
semplificazioni, soprattutto autorizzative, per le aziende fino a 10 ospiti, alla presa di coscienza della necessità di fare sistema attraverso strumenti che mettano le aziende in rete.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Cassini, nel suo intervento ha ripercorso le tappe della costruzione della legge regionale e ne ha richiamato i contenuti innovativi.
Una parte dell’intervento lo ha dedicato alle polemiche che sono state innescate -in particolare da Agriturist- circa le possibilità che sia aprano prospettive edificatorie, affermando
che da questo punto di vista non ci sono differenze con la norma in vigore, salvo il fatto che non verrà più richiesta, come attualmente avviene, “la vetustà” (10 o 20 anni
a seconda delle zone) dei fabbricati da adibirsi ad agriturismo.
Walter Trivellizzi, presidente nazionale di Turismo Verde, ha concluso i lavori del convegno. Nel suo intervento ha voluto ricordare i dati e l’importanza dell’agriturismo italiano, la sua
unicità, rispetto alla forma di turismo rurale esistenti nel resto dell’Europa.
E’ entrato nel merito sia delle iniziative appena svolte (Giornata nazionale dell’agriturismo) che degli impegni futuri che ci attendono (primo fra tutti Agri@tour di Arezzo).
Trivellizzi ha poi dedicato una parte dell’intervento alla recente sentenza della Corte Costituzionale per riflettere sul fatto che finalmente c’è la certezza del diritto per
l’agriturisno italiano insieme alla garanzia degli spazi di autonomia per le regioni.