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Coldiretti su assemblea di Confcooperative di Ferrara

By Redazione

Ferrara – Non era nostra intenzione scrivere riguardo la recente Assemblea di Confcooperative di Ferrara, almeno fino a che non abbiano letto di un fantomatico “documento” che sarebbe
stato distribuito da Coldiretti, è probabile che il riferimento sia invece al testo di un intervento fatto dal presidente di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello, in occasione di un
incontro nazionale dei Presidenti dell’organizzazione, a Napoli, qualche settimana addietro, che sappiamo peraltro essere stato riprodotto e distribuito in diverse migliaia di copie in tutta
Italia (e non da parte di Coldiretti).

Si tratta di riflessioni sul sistema delle rappresentanze e sul rammarico riguardo il metodo di lavoro a livello nazionale di FEDAGRI, che a nostro avviso, si caratterizza per la mancata
condivisione delle scelte con la base associativa, senza tenere conto della volontà delle cooperative di base (proprio durante la discussione sul nuovo OCM ortofrutta, come Coldiretti
avevamo raccolto l’adesione di circa l’80% delle cooperative di autotrasformazione del pomodoro, con l’emblematica esclusione di CONSERVE ITALIA, sulle nostre proposte a favore del
disaccoppiamento totale) in palese contrasto con l’interesse dei singoli soci.
D’altra parte in uno dei limitatissimi interventi registrati all’Assemblea di Ferrara, un giovane agricoltore ha potuto per l’appunto lamentare come queste scelte, così importanti come
l’OCM, non siano state per nulla discusse con le strutture associate e tantomeno con i soci produttori.
All’Assemblea nel suo intervento, il nostro presidente, Mauro Tonello, ha messo in risalto come sia necessario, e come Coldiretti stia già affrontando, il tema della cooperazione, delle
rappresentanze, aprendo un confronto sereno e trasparente sul modello di sviluppo e sulla necessità di trasparenza e democrazia nelle scelte.

Leggiamo dalla relazione dalla relazione del presidente Bruni, il comportamento di CONFCOOPERATIVE, che oggi appare in antitesi con le nostre posizioni, che grande dibattito non c’è mai
stato (ben 9 consigli in 4 anni?!!), che ormai si definisce “lobby” e agisce quindi per proprio interesse e nell’interesse delle strutture, e non più per le imprese agricole
associate.
Coldiretti non ha presentato né liste nè candidature antitetiche. ma crede indispensabile e opererà con un confronto quotidiano, giorno per giorno, con tutti i propri soci
aderenti a strutture cooperative per porre l’attenzione sulle scelte e sull’operato, affinché i benefici siano per le imprese agricole e non per altri soggetti.
D’altra parte nulla può e ogni sforzo è vano, anche la buona cooperazione, se chi la rappresenta continuerà con queste idee e con questi atteggiamenti.

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