Caso Speciale: la Cdl sfiducia Padoa Schioppa
18 Dicembre 2007
Dopo la sentenza del Tar e le dimissioni di Speciale, la Cdl chiede la testa di Padoa Schioppa, secondo quanto si legge nella mozione di sfiducia formalizzata dai capigruppo dell’opposizione al
Senato, infatti, i provvedimenti avviati dal ministro dell’economia per rimuovere Carlo Maria Petroni e Roberto Speciale (entrambi respinti tra Tar) avrebbero “motivazioni del tutto
illegittime” e Padoa Schioppa avrebbe reiterato “una condotta illegittima, che ha pochi precedenti nella storia d’Italia, confermata da due distinte sentenze giudiziarie, e ha di fatto
annullato il prestigio e l’autorità morale necessari per ricoprire un incarico di tale importanza istituzionale qual è il ruolo di ministro dell’Economia”.
E così la Cdl si trova ora a combattere di nuovo unita contro un obiettivo comune: la mozione, infatti, è stata firmata da Renato Schifani (Fi), Altero Matteoli (An), Francesco
D’Onofrio (Udc), Roberto Castelli (Lega), Mauro Cutrufo (DcA), Francesco Storace (La Destra), cui si è aggiunto il presidente della Commissione Difesa del Senato, Sergio De
Gregorio.
Intanto, il generale Speciale ha annunciato a Libero che entrerà in politica, ma non ha ancora deciso “con chi stare”. Sì, perché lo vogliono An, Forza Italia, qualcuno
“dall’altra parte” e Di Pietro (che gli ha manifestato “un’affettuosa vicinanza”). Il motivo è semplice: secondo i sondaggi, l’ex comandante della Guardia di Finanza ha guadagnato un
buon livello di consensi nella platea elettorale e averlo nella propria scuderia potrebbe portare un certo numero di voti: “Per adesso esistono dei progetti sui quali sto riflettendo – ha
dichiarato Speciale – Sono abituato a ragionare sulle cose a lungo prima di decidere. Il mio desiderio è quello di poter servire lo Stato con una diversa funzione istituzionale”.
In attesa che Speciale decida, Gianfranco Rotondi gli ha dato il “benvenuto nell’agone politico, dove, del resto, era atteso da tempo”: “Ho espresso nei giorni scorsi delle opinioni e ho
esternato delle informazioni -ha osservato il segretario della Democrazia cristiana per le autonomie – e sono contento per il generale Speciale, che, dopo avermi smentito, oggi conferma sia le
mie opinioni che le mie informazioni”.
Di diverso avviso si è detto Nello Formisano (Idv), che ha parlato di “una caduta di stile del Generale Speciale”: “Siamo certi che stiamo assistendo ad una strumentalizzazione, e non di
una reale volontà del Generale”, ha spiegato Formisano.
Anche per Pino Sgobio (Pdci) la candidatura di Speciale non è un fulmine a ciel sereno, ma fa parte di un’unica opera di “strumentalizzazione”: “Speciale scende in politica? Come
volevasi dimostrare! Ecco svelato il mistero”, ha ironizzato il capogruppo di Pdci alla Camera. “La notizia – ha aggiunto Sgobio – fa il paio con la mozione di sfiducia annunciata dal
centrodestra e che conferma tutta la strumentalizzazione che alberga nelle posizioni dell’ex Cdl su questa vicenda”.