Bilancio 2008 Palazzo Chigi, risparmi per oltre 10mln
17 Gennaio 2008
Stretta su consulenze esterne e spese di rappresentanza, ma anche su auto blu e voli di Stato, Palazzo Chigi quest’anno farà risparmiare alle casse dello Stato più di 10 milioni
di euro, a perdere risorse non saranno le politiche gestite direttamente dal governo, che anzi vedranno rimpinguati i fondi per oltre 8 milioni di euro.
Oculati tagli alla spesa interna che hanno permesso alla Presidenza del Consiglio di presentare un bilancio di previsione 2008 all’insegna del risparmio.
I costi per i voli di Stato, grazie a una rigida applicazione della Direttiva voluta dal Presidente del Consiglio, caleranno del 30%: alla base del risparmio criteri più severi per
concedere l’autorizzazione al decollo, scali motivati solo da ragioni tecniche e un rapporto esclusivo con l’Aeronautica militare. I tagli riguarderanno anche le auto blu, con un parco macchine
ridotto e percorsi limitati (non potranno varcare, se non in casi eccezionali, il limite del Grande Raccordo Anulare di Roma). Nel mirino anche l’inerzia che troppo spesso caratterizza la
pubblica amministrazione. E allora via alla rinegoziazione dei contratti in essere e a bandi di gara per risparmiare nelle opere di manutenzione straordinaria (-24% in «spese in conto
capitale»).
Razionalizzare le spese significa anche fare un uso ragionato dello spazio: alcuni uffici sono stati accorpati ed è stato così possibile lasciare un enorme immobile in via
Boncompagni dall’affitto davvero esoso. Si è cercato infine di valorizzare al massimo le capacità professionali del personale interno, con le spese per consulenze esterne in
picchiata: meno 16,3%. Ma anche centoventi militari in meno, che abbandoneranno gli uffici per tornare a presidiare il territorio fuori dai palazzi della politica. Il Segretario generale della
Presidenza del Consiglio, Carlo Malinconico, ritiene che questi tagli (un 3% secco di minori uscite) possano essere «strutturali», vale a dire definitivi. E soprattutto
«esportabili». Palazzo Chigi vorrebbe infatti porsi come esempio per la pubblica amministrazione, dimostrando che i margini per migliorare la gestione delle pubbliche risorse ci
sono.