Baleniere giapponesi nel Santuario delle balene nell'Oceano Antartico
12 Gennaio 2008
Roma ? Dopo dieci giorni di ricerca nelle acque antartiche, la nave di Greenpeace Esperanza ha trovato oggi la flotta baleniera giapponese all’interno del Santuario delle balene
dell’Oceano Antartico, le navi baleniere hanno immediatamente cercato di allontanarsi dall’Esperanza, che naviga ora alla massima velocità.
Poiché la flotta giapponese ha aumentato l’andatura, i balenieri non possono per il momento cacciare. Se ciò dovesse avvenire, l’equipaggio internazionale dell’Esperanza – tra i
quali alcuni italiani – inizierà a ostacolare le attività grazie ad azioni dirette non violente. Il piano del governo giapponese è di uccidere circa 1000 balene, comprese
50 balenottere comuni, in pericolo di estinzione.
In una dichiarazione comunicata via radio alla flotta baleniera, in giapponese e inglese, il responsabile della campagna balene di Greenpeace Giappone, Sakyo Noda, ha detto: «La nostra
nave, con il suo equipaggio, è nell’Oceano Antartico per condannare la vostra caccia, che ha come obiettivo anche specie minacciate di estinzione, e insiste perché abbandoniate il
Santuario delle balene e ritorniate immediatamente in porto. La vostra cosiddetta ‘caccia scientifica’ è una truffa, ed è stata rifiutata come inutile anche dalla Commissione
baleniera internazionale. La ricerca scientifica moderna sulle balene non richiede la loro uccisione».
Quando la flotta baleniera ha lasciato il porto di Shimonoseki, in Novembre, il Governo del Giappone ha confermato che lo scopo dietro il cosiddetto programma scientifico è la riapertura
della caccia commerciale. «La popolazione giapponese chiaramente non approva la caccia alle balene condotta in loro nome, e con i loro soldi, come dimostra un sondaggio d’opinione
indipendente del giugno 2006», spiega Alessandro Giannì, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia: «È arrivato il momento che il primo ministro Fukuda
metta fine allo scandalo della caccia alle balene e richiami la flotta a casa».
Questa è la nona spedizione di Greenpeace nell’Oceano Antartico per difendere le balene, e la seconda negli ultimi dodici mesi. Nel febbraio 2007, l’Esperanza ha assistito e scortato la
Nisshin Maru fuori dalle acque antartiche, dopo che un fuoco aveva messo fuori uso la nave baleniera, uccidendo un membro dell’equipaggio.