Approvata la legge sul Diritto allo Studio e la Libera scelta educativa in Piemonte
22 Dicembre 2007
Torino, 21 Dicembre 2007 – Si è conclusa oggi, con l’approvazione in consiglio regionale, la discussione della legge sul Diritto allo studio e la Libera scelta educativa, firmata
dall’assessore all’istruzione Giovanna Pentenero, la legge, nell’ottica dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, rende concreto il diritto di tutti i giovani a frequentare il sistema
dell’istruzione e della formazione professionale potenziando economicamente, su graduatorie distinte e per fasce di reddito, gli assegni di studio per l’iscrizione e la frequenza scolastica, le
borse di studio, i premi di merito, le dotazioni librarie, l’integrazione scolastica per alunni disabili o con esigenze educative speciali e per le fasce più deboli della popolazione
scolastica.
La programmazione delle azioni è definita da un piano triennale di interventi definito su proposta della Conferenza regionale per il diritto allo studio, composta da tutti i soggetti che
a vario titolo partecipano alle iniziative per il mondo della scuola. Il piano, strumento che garantirà certezza e continuità delle attività, prevede un budget complessivo
di 111 milioni di euro, di cui
81 milioni per le azioni legate al diritto allo studio e la libera scelta educativa suddivisi a loro volta in: 60 milioni circa per finanziare tutte le azioni rivolte al diritto allo studio,
all’arricchimento dell’offerta formativa e per gli interventi di edilizia scolastica; 51 milioni per il sostegno economico alle famiglie per affrontare le spese di iscrizione, frequenza,
fornitura libri e servizi di mensa e trasporto. L’erogazione dei contributi alle famiglie, nei bandi di prossima emanazione, avverrà per fasce di reddito: nella misura del 100% ai
richiedenti con indicatore ISEE inferiore o uguale a 24mila euro; del 75% con reddito superiore ai 24mila e fino ai 26mila euro; del 50% alle famiglie con indicatore ISEE superiore ai 26mila
fino ai 29mila euro. Di fatto gli studenti che potranno beneficiare del sostegno economico per il diritto allo studio, saranno oltre 250mila a fronte dei 95.600mila attuali.
Tra gli interventi in programma anche: la creazione di un fondo di emergenza da destinare alle istituzioni scolastiche autonome, per interventi straordinari ed emergenze particolari;
l’istituzione di un’Anagrafe regionale dell’edilizia scolastica che, attraverso il raccordo con altre banche dati e la condivisone delle risorse economiche statali, regionali e degli enti
locali, possa consentire la realizzazione di un moderno sistema di strutture scolastiche E ancora, interventi speciali per valorizzare le scuole situate in aree del territorio a rischio di
abbandono; un’Anagrafe regionale degli studenti che attribuirà, ad ogni studente piemontese, un proprio libretto formativo contenete la certificazione dei titoli di studio, delle
esperienze formative e delle competenze acquisite. Un sistema che consentirà la tracciabilità dei percorsi, fornendo dati utili per la rilevazione degli insuccessi scolastici,
della dispersione e dell’abbandono.
«Ho proposto la soluzione dell’assegnazione dei contributi per fasce di reddito – sottolinea la presidente Mercedes Bresso – perché questa scelta ha consentito di
sbloccare la situazione senza però intaccare il principio cardine della legge e cioè l’aiuto a tutto il sistema scolastico piemontese ed il sostegno alle famiglie che hanno figli
in età scolare. La distribuzione degli assegni è quindi implicitamente rivolta alle famiglie in condizione economica più svantaggiata».
«La legge sul diritto allo studio appena approvata – sottolinea l’assessore all’istruzione Giovanna Pentenero – é quella che nella storia della Regione Piemonte
stanzia più fondi in assoluto per il diritto allo studio e la lotta all’abbandono scolastico, incrementando in maniera notevolissima quelli a disposizione della scuola pubblica statale.
E’ una legge che offre ampie opportunità di scelta alle famiglie e alle scuole, riservando particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, grazie anche
all’introduzione dell’Isee come indicatore della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Entro gennaio 2008 provvederemo ad emanare i due bandi peri per gli assegni di studio
alle famiglie, e quello per incrementare la dotazione finanziaria della legge sulla parità scolastica».