Alessandria Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013
6 Ottobre 2007
Alessandria, 4 Ottobre 2007 – Preso atto delle difficoltà che si vanno riscontrando nel redigere il programma di Piano di Sviluppo rurale 2007-2013, a fronte delle osservazioni
della Commissione europea e constatando che la Regione Piemonte sembra orientata ad accettare fin troppo passivamente le modifiche richieste, l’amministrazione provinciale di Alessandria, di
concerto con le organizzazioni professionali agricole, lamenta con forza le enormi difficoltà che dalla nuova impostazione potrebbero derivare all’agricoltura alessandrina, nonché
la scarsa presa in considerazione dei timori delle rappresentanze politiche e sociali delle altre province piemontesi.
L’involuzione del P.S.R. riguarderebbe:
– la concreta possibilità di totale esclusione del trascinamento degli incentivi previsti sulla vecchia programmazione PSR 2000-2006 a favore delle aziende che hanno realizzato
ammodernamenti aziendali e che non hanno trovato finanziamento per mancanza di fondi;
– l’ipotesi che sui pagamenti agroambientali si applichi un’ulteriore diminuzione dei premi previsti, con risvolti pesantemente negativi sul bando regionale già aperto e con domande
già presentate;
– la netta inversione di tendenza che vede di molto ridimensionato il settore delle biomasse per produzione di energie rinnovabili, restringendo il sostegno al solo settore dei biogas.
“Si tratta di una situazione molto sfavorevole per tutta l’agricoltura piemontese – ha commentato l’assessore all’Agricoltura Davide Sandalo – ma per quella alessandrina in particolare, dal
momento che, in questi ultimi anni, gli imprenditori agricoli alessandrini si sono trovati di fronte ad ostacoli difficili da superare”.
La flavescenza dorata sui vigneti e l’impossibilità di inserire dal 2005 la coltura della barbabietola da zucchero nei piani colturali a seguito dei drastici mutamenti assunti con
l’O.C.M. zucchero (che ha di fatto dimezzato la produzione di zucchero italiano e cancellato il bacino di produzione bieticola del Nord-ovest, quasi esclusivamente incentrato nella provincia di
Alessandria); le emergenze idriche, siccità e riduzione delle risorse d’acqua; le emergenze ambientali, che vedono nell’applicazione della direttiva nitrati, per la salvaguardia delle
acque, l’inserimento di stretti vincoli agronomici per la quasi totalità delle aziende della pianura alessandrina; la crisi di mercato, da quello dei seminativi a quello del settore
vitivinicolo, leader della nostra agricoltura sono tutte difficoltà che hanno richiesto alle aziende notevoli sforzi imprenditoriali e finanziari per riuscire comunque a rimanere attive
e mediamente competitive, pur potendo contare sugli incentivi portati dalla programmazione 2000- 2006.
Lo scenario che si prospetta potrebbe rendere vani tutti gli sforzi e gli impegni fino ad ora profusi. Si è chiesto, quindi, ai rappresentanti della Provincia di Alessandria che siedono
in Consiglio regionale di sostenere le osservazioni mosse dal mondo agricolo alessandrino, che saranno sottoposte all’attenzione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, in un
incontro appositamente richiesto.