PIL: agricoltura ancora in affanno
10 Marzo 2007
Nonostante la crescita del valore aggiunto del 2,2 per cento registrata nel quarto trimestre 2006, la situazione -afferma il presidente della Cia Giuseppe Politi- per il settore rimane
difficile. E’ l’unico che è fuori dal rilancio economico. Occorrono politiche nuove e interventi propulsivi.
“E’ sicuramente un dato positivo, ma congiunturale. La situazione generale per l’agricoltura resta ancora difficile, visto che il settore è il solo a non agganciare la ripresa
economica”. E’ quanto sottolineato dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in merito ai dati relativi al Pil del quarto trimestre del 2006, i quali segnano
una crescita del 2,2 per il mondo agricolo rispetto al mese precedente.
“Il dato dell’intero anno -aggiunge Politi- resta, però, negativo. L’agricoltura registra una flessione di oltre il 3 per cento e questo significa che il quadro generale in cui operano i
nostri produttori è contraddistinto da una perdurante crisi che ormai si protrae da tre anni”.
“L’aumento degli ultimi tre mesi del 2006 mostra -afferma il presidente della Cia- che il settore, nonostante i molti problemi, è vitale, considerando anche che è cresciuta
l’occupazione. Ma è necessario che vengano adottate politiche nuove tese a valorizzare e sviluppare l’attività imprenditoriale agricola. In questo senso, la Conferenza nazionale
che il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro ha annunciato per giugno, da noi più volte sollecitata, può rappresentare un’importante fase di
confronto e di discussione dalla quale far emergere azioni condivise per un nuovo progetto della nostra agricoltura”.
“Il dato del quarto trimestre dell’anno scorso -conclude Politi- deve, quindi, rappresentare un punto di svolta dal quale ripartire per costruire una crescita solida e duratura per il settore”.