Tra Dr Beckmann, specialista del bucato, e gastronomia c’è, sicuramente, un forte legame. Perché la gastronomia, se non si sta attenti, sporca (chi, a tavola, non ha mai macchiato un vestito, la cravatta, un pantalone, alzi la mano), Dr Beckmann pulisce. Fino a qualche settimana fa non era così. Perché una volta incappati nell’incidente, si puliva una volta arrivati a casa, magari ricorrendo alla lavatrice, se non addirittura alla lavanderia.
Per l’artista emiliana – vive a Carpaneto Piacentino,
cell. 338.6440034, maurizia.gentili@alice.it –
che ha esposto sia in Italia che all’estero (Austria, Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Olanda, Cina, Brasile e Russia), è stato un piacevole intermezzo di puro divertimento ma, anche, di dimostrare le variazioni cromatiche ottenute mediante giochi di strati e velature, fluidità o densità, e naturalmente dal tipo di vino: dal rosso al rosato, dal bianco al passito, dal levato da botte o da barrique fino a mosti e fecce utilizzati per dipingere tessuti, e non solo; per Dr Beckmann, un modo efficace per dire “noi dimostriamo tutto con i fatti, non con gli slogan, che pure sono importanti”.
Dall’incontro tra un’artista veramente originale e un produttore di detersivi (speriamo che sia il termine giusto, per la sintesi) emergono tre aspetti che riteniamo opportuno evidenziare e, cioè, la tranquillità adesso di sedersi a tavola, sporcarsi e tornare subito in ordine, grazie ad uno stick che si dovrebbe avere l’accortezza di portare sempre appresso; l’abilità dei manager di un’azienda chimica di guardare all’arte per il lancio dell’innovativo smacchiatore (costa solo 5,70 €), la scoperta di nuovi materiali per realizzare opere d’arte, presenti in molti musei.
Tutto questo grazie ad un’azienda lontana dal settore enogastronomico e dal mondo dell’arte perché il suo core business è quello di offrire prodotti che rendano più facile il lavoro casalingo delle famiglie di tutto il mondo, con “must have” specifici per la rimozione delle macchie e la protezione del colore dei tessuti.
Maria Michele Pizzillo
Newsfood.com