Afghanistan, sfida infernale. Marines contro Talebani nella valle di Helmand

3 Luglio 2009
Continua l’ Operazione Khanjar, l’offensiva americana per strappare ai Talebani la provincia di Helmand, loro roccaforte e sede di importanti strutture per la produzione d’oppio.
4000 Marines, supportati da soldati locali (650) e reparti della coalizione (tra cui i parà italiani della Folgore) sono impegnati in scontri con i fondamentalisti islamici locali.
Larry Nicholoson, generale comandante della brigata, non nasconde le difficoltà: l’ offensiva si si è trasformata in una “battaglia infernale. Una base ostile situata a sud di
Garmser è stata distrutta ieri. Ma ciò non vuol dire che il nemico sia fuggito”.
Il generale Nicholoson ha anche ammesso la morte di uno dei suoi uomini, la prima vittima del “nuovo” corso voluto da Obama per chiudere definitivamente la questione afghana.
Intanto, un’ attacco kamikaze contro i militari italiani ha provocato il ferimento di due soldati ed il danneggiamento di un mezzo Lince.
A renderlo noto, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
L’ imboscata è avvenuta dell’operazione condotta dalle nostre forze armate in concomitanza con l’offensiva americana, nel cui ambito un gruppo di insorti e alcuni depositi di armi sono
stati catturati nelle ultime 24 ore nella Valle di Musahi, 35 chilometri a sud di Kabul, in un’operazione congiunta compiuta dai militari italiani della Folgore e dai soldati dell’esercito
afgano.
Secondo i portavoce del Comando italiano i ribelli arrestati, ora sotto custodia delle forze di Kabul, sarebbero tra i responsabili di molti degli attacchi compiuti nella zona contro i soldati
italiani.
L’ operazione ha richiesto lo spiegamento di 600 tra soldati italiani e commilitoni afghani ed è durata dalle 4.00 del 2 luglio alla notte dello stesso giorno.
Il suo successo ha permesso l’ ingresso nell’ area di un altro contingente anti-talebani.
Matteo Clerici