Viterbo: l'agricoltura sociale e le sue possibili applicazioni
22 Gennaio 2008
Viterbo – Il tavolo regionale dell’agricoltura sociale incontra gli operatori del territorio, stamattina nella sala conferenze di palazzo Gentili confronto aperto sull’agricoltura
sociale nel programma di sviluppo rurale della Regione Lazio 2007-2013, all’iniziativa erano presenti, oltre ai produttori della Tuscia e ai professori universitari dell’ateneo viterbese, il
presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli, il consigliere regionale Ivano Peduzzi, responsabili dell’Arsial e la presidente della commissione Agricoltura della Provincia Lina
Novelli.
Argomento della giornata l’agricoltura sociale e le possibili applicazioni, ma anche la possibilità di creare un tavolo provinciale che possa raccordare le varie realtà presenti.
«Quella che si sta concretizzando questa mattina – dice il presidente Mazzoli – è una riflessione di particolare importanza, in quanto va ad analizzare i cambiamenti in atto, il
ruolo e le funzioni dell’agricoltura. Due gli indirizzi fondamentali da tenere a mente: la qualità – dei prodotti, del lavoro, del paesaggio agricolo e del territorio – e la
multifunzionalità. Perché l’agricoltura incide sul territorio non solo dal punto di vista materiale ma anche da quello sociale».
L’agricoltura sociale ha come obiettivo prioritario il mantenimento o la creazione di opportunità occupazionali e di reddito nelle aree rurali. Nel Lazio, ma anche nel viterbese, sono
stati realizzati molti progetti di agricoltura sociale e i prodotti che nascono in questi contesti iniziano ad avere sbocchi sul mercato.
«Nella storia dei nostri territori – dice ancora Mazzoli – l’agricoltura è stata ragione di vita, motivo di lotta, cultura popolare, identificazione per la gran parte di cittadini.
Quindi quando parliamo di agricoltura parliamo di storie vere e di valore. E il lavoro che si fa oggi in questa sede è dunque di enorme interesse, in quanto ci fa capire come questa
nostra ricchezza possa diventare veicolo di integrazione sociale e reinserimento. E su questo campo nel Viterbese ci sono molti esempi. Senza dimenticare il ruolo di traino che la
facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia sta svolgendo. Per questo la Provincia di Viterbo sarà sempre a disposizione degli operatori del settore. La nostra è
una disponibilità totale. Anche come possibile sede del tavolo che dovrà costituirsi».