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USA contro Messico. Inizia la guerra del pomodoro

USA contro Messico. Inizia la guerra del pomodoro

By Redazione

E’ finita la tregua: il patto del pomodoro non vale più, e Stati Uniti e Messico sono ai ferri corti.

Come ricorda l’Huffington Post, fino ad oggi i due Paesi applicava l’accordo del 1996,
stipulato nell’ambito del Nafta, il trattato di libero scambio dei paesi del Nord America.

In base alle regole, i pomodori messicani potevano superare il confine senza subire dazi e a prezzi bassi.

A modificare la situazione, la crisi economica e le imminenti elezioni presidenziali. Le difficili condizioni hanno infatti reso la concorrenza messicana insostenibile per i coltivatori della
Florida, Stato il cui voto deciderà l’identità del prossimo inquilino della Casa Bianca.

Così, il presidente Obama ha dato via libera al Dipartimento di Stato USA, i cui funzionari hanno messo fine ai vecchi accordi: le nuove regole, attive entro 12 mesi, mirano a far
aumentare i prezzi dei pomodori messicani, scoraggiandone così l’importazione a vantaggio degli ortaggi nazionali.

Per il Messico, l’esportazione di pomodori negli USA è spina dorsale dell’economia, con un giro d’affari che interessa il 50% delle coltivazioni e tocca quota 13 miliardi di dollari.
Allora, i diplomatici hanno subito manifestato indignazione per la decisione americana.

Così Arturo Sarukhan, ambasciatore messicano a Washington “Se i nostri interessi verranno colpiti, risponderemo a dovere”.

Poco più moderato Francisco de Rosenzweig, sottosegretario al commercio estero: “Gli Stati Uniti hanno tutto il diritto di stracciare l’accordo, ma il modo in cui lo stanno facendo non
rispetta il protocollo. L’accordo infatti sarebbe scaduto a dicembre. Non solo si sono mossi in anticipo ma lo hanno fatto senza consultazioni”.

Rafael Barrios Dávila, segretario del Consiglio Agricolo di Jalisco, Rafael Barrios Dávila, è per la difesa ad oltranza: “Questo atteggiamento è ostile e potrebbe
essere una strategia per costringerci ad aprire ancora di più ai prodotti Usa, a cominciare dalle patate la cui importazione è stata bloccata per motivi fitosanitari. Ma
così non sarà”.

Sul fronte americano, prevale il sostegno alla manovra governativa.

A rappresentare la maggioranza favorevole alla fine degli accordi, Reggie Brown. Il vicepresidente della Borsa del pomodoro della Florida ricorda la vecchia situazione, quando “Le vendite dei
nostri pomodori sono precipitate da 500 milioni di dollari a 200 milioni”.

Nel fronte dei contrari spiccano alcuni gruppi di consumatori, secondo cui le regole del 1996 consentivano di avere pomodori a basso prezzo. Ora, anche la comune insalata sarà meno
economica.

Matteo Clerici

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