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Tratta Piacenza Via Francigena – Comitato Scientifico Culturale pro Unesco

Tratta Piacenza Via Francigena – Comitato Scientifico Culturale pro Unesco

By Giuseppe

Tratta Piacenza Via Francigena – Comitato Scientifico Culturale pro Unesco

 

Indagine Primavera 2022 presenze-arrivi lungo le Vie Romee e Francigena piacentine – Tratta Piacenza Via Francigena pro Unesco – Giampietro Comolli, presidente comitato scientifico culturale autonomo Tratta Piacenza

Data: 19 luglio 2022
Giampietro Comolli, presidente comitato scientifico culturale autonomo Tratta Piacenza
Il Comitato Tratta Piacenza, nato nel maggio 2020 in pieno scoppio pandemico, a sostegno della candidatura Unesco della Via Francigena Italia, voluto da professionisti piacentini, rappresentanti di associazioni culturali e storiche locali, oggi annovera 50 figure partecipanti. Fra le attività preposte, il comitato  ha attivato un osservatorio turistico-escursionistico che riguarda le vie-cammini-itinerari-percorsi-sentieri che si snodano, oggi, fra il territorio della città di Pavia fino alla valle del Magra e Pontremoli  e che “segnano” l’antico e attuale  territorio della Diocesi Piacenza-Bobbio, simbolo e riferimento dei Pellegrini Cristiani di una volta, dal console romano Emilio Lepido al comandante di legioni Emilio Scauri, dal  monaco Burdigalense del IV° secolo al vescovo Sigerico nel X° secolo a San Rocco del XIV° secolo.
Da allora Piacenza ha mantenuto, prima di tutte le altre diocesi e province, nell’arco di oltre 2000 anni,  viva e attiva  una “ragnatela” ampia di percorsi-vie-cammini-strade. La tecnologia e l’innovazione poi hanno cambiato usi e costumi. Oggi  post-pandemia ritorna alla grande la voglia di “camminare il territorio” come possibilità di fare ”vacanza e tempo libero” più prossimale vicinale a casa senza incorrere in blocchi e pericoli e questo favorisce il modello dei “turismi distrettuali di filiera e tematici”.
Cippo Confine Diocesi PC-BB Borgallo
L’osservatorio turistico della Tratta Piacenza si è avvalso di strutture nazionali specializzate come CevesUni, Aikal e UniVenezia per effettuare un sondaggio sulla prima “motivazione” che oggi spinge un turista a fare il pellegrino, anche con mezzi moderni, e la scelta di una meta di viaggio-vacanza fra due province molto simili: Treviso e Piacenza.

Scontata per Treviso la leadership del Prosecco di Valdobbiadene. Meno scontato il perché della meta Piacenza, ma una conferma rispetto a tante supposizioni: mangiare e vivere male a Piacenza è come vincere al lotto. Quindi gastronomia-territorio-esclusività equivale a vacanza. Da questo risultato, Tratta Piacenza ha attivato una indagine fra tutti gli operatori di filiera turistica locale e appassionati con credenziali per conoscere “chi” percorre le vie romee piacentine.

Camminatori verso passo CentoCroci via Abati monasteri

 

Tempo di riferimento il quadrimestre dal 1 marzo al 30 giugno 2022.
Area d’indagine l’intero territorio della Diocesi. Una area vasta che  non corrisponde ai confini provinciali, ma “risponde” alla storia culturale millenaria legata al “pellegrinaggio” cristiano antico e commerciale in confronto con il pellegrinaggio turistico escursionistico emozionale di oggi. Infatti la sintesi completa dell’indagine si può riassumere in questa affermazione: il fruitore arriva a Piacenza da luoghi assai diversi perché vuole trovare pace, lasciare auto e pianura calda, godere spazi verdi per attività sportive personali e dirette, fare palestra all’aperto,  percorrere vallate con torrenti, mangiare bene e bere bene, spendere il giusto.
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Dall’indagine i territori piacentini più frequentati e più attivi, in questa prima primavera estate 2022 caldissima, sono quelli di collina e montagna a scapito della pianura e delle vie di più grande traffico. Il rapporto è di 7 a 1 a vantaggio dei colli, eccezione per l’eccezionale di Soprarivo e ponte della Becca del fiume Po che restano luoghi mito sia per chi va a piedi, in bici, a cavallo, in moto, in pullman… Sicuramente il mezzo meccanico, compreso l’auto, ha contribuito a trasferire i pellegrini moderni dal fondo valle, dalla via Emilia, dalla pianura afosa alle zone collinari. Una altra risposta è chiara: il turista-pellegrino di oggi cerca l’abbinamento vacanza-benessere-emozione e non solo escursione.
Ciclopedisti Tomarlo-Orocco verso val Vara

 

In questa torrida primavera i principali arrivi e presenze sulle diverse vie romee piacentine provengono dalla valle del Ticino, la zona “lariana” fra il lago Maggiore e il lago di Como e Lecco, principalmente single e massimo 3 persone insieme. Eccezionali arrivi sono stati alcuni gruppi di strutture legate allo studio e conoscenza dell’architettura del paesaggio naturale. Diversi anche gli  appassionati soprattutto di sport  fluviali provenienti dall’Olanda e dal Belgio (innamorati del Molato e dei percorsi dell’alta valle Tidone-Trebbia).

Alcuni rappresentanti di Big Data del mondo Gps, di InfoJobs e del Food Story dalla zona di Lione e Digione, espressione di diversi movimenti europei di Innovation Cafè, hanno scelto zone storiche sull’appennino piacentino-ligure con particolare attenzione e ricerca di luoghi meno inquinati e meno frequentati, fra la val Luretta e la alta val trebbia. Segno di un interesse del corridoio “5” dell’Europa che dalla Francia punta alla Slovenia, da non sottovalutare.
Una crescita stimata, rispetto agli anni 2018-2019, superiore al 35% in tutto il territorio diocesano piacentino, addirittura del 50-60% per il solo territorio Monti&AltiColli piacentini-parmensi come indicano le strutture di indagine. Priorità per le vie romee che dall’Oltrepò Padano puntano gli alti passi verso la valle di Vara e la Lunigiana. Sosta obbligata in mezzo alla natura e ai passi dei monti – dicono gli intervistati italiani e stranieri  – per ammirare il panorama e l’ambiente forestale,  e godere la frescura e la brezza in giornate calde. I fiumi e i laghi di alta collina sono mete-punti di riferimento unici come il Rudo, il Gallo, il Nero, tutte sorgenti naturali da tutelare che richiamano.
Camminitori strade agrarie Vigoleno
Emerge chiaramente una scelta “piacentina” in quanto è difficile sbagliare osteria o trattoria, sarebbe un caso da guinness sui social… dicono i pellegrini-turisti interpellati. La cucina piacentina non tradisce mai: originale, ricca di ricette autentiche e non copiate, un patrimonio autentico che fa la differenza con le città confinanti. Fra i frequentatori pochissimi piacentini (quelli innamorati ci sono sempre e fanno riferimento alle associazioni Cai, Aigae,Gaep, Tci, Escursionisti Europei, ecc… ), molti pavesi e piemontesi, ma anche cremonesi e lodigiani. In forte incremento i viaggiatori-camminatori solitari o in coppia dei lunghi tragitti.
Forte incremento rispetto tre anni fa degli stranieri: soprattutto olandesi, belgi, inglesi, tedeschi. Gli stranieri rappresentano circa il 33-35% del totale e sono anche quelli più attrezzati, più intenzionati a fermarsi sul territorio e con uso quasi esclusivo dei mezzi locali trovati e se disponibili  ( treno, corriere, pullman, noleggio bici anche elettriche…). Lo straniero impiega quasi una settimana a percorrere tutta la Tratta Piacenza, mentre quasi tutti gli italiani sono più portati a compiere giornalmente (massimo 3 giorni) tragitti parziali dell’intera tratta di circa 100 km dal confine con il pavese fino al passo Cento Croci o passo del Borgallo.  La presenza fra uomo-donna è di 3 a 2, in crescita esponenziale le donne e di età giovanile,  mentre gli escursionisti a piedi sono circa il 45% rispetto a quelli in bicicletta (circa il 25-30% con bici elettriche). Anche la spesa procapite/giorno è molto aumentata rispetto ad alcuni anni fa: dipende anche dal target del fruitore. Lo straniero spende di più, come pure la famiglia e la coppia spende molto di più in alloggio e in noleggi arrivando in “soste” intermedie dell’intera Tratta attirati prevalentemente per la cucina (65% degli intervistati) e per l’ambiente-paesaggio-borghi-pievi (per il 35% fra tutto il target di utenti).
“Si sta sempre più affermando e sviluppando un turismo a Piacenza completamente diverso da quello della riviera romagnola e marittima, in cui il pernottamento in struttura non è il parametro “determinante” il successo e le presenze dei turisti, o la bontà attrattiva di una proposta o di un pacchetto turistico. Su questo occorre puntare e fare proposte all’estero. lo stesso progetto Turismo di Ritorno può essere un cavallo di razza da cavalcare bene per Piacenza. Molto frequentata la strada che dalla valle della Versa nel pavese (proveniente dalla valle del Ticino) conduce fino a Bedonia, Compiano e Bardi  attraversando tutte le valli piacentine, dal Trebbia al Nure, dall’Aveto al alto Taro”, sostiene il presidente del Comitato. E prosegue: “ Tragitto frequentato nel medioevo e rinascimento per scambi di farina con olio, di pane con burro, di pesce con carne. Tratta Piacenza, già quest’anno, è stata anche meta fondamentale sia dell’amazzone solitaria  Jessica Riviera di Vittorio Veneto (TV) che del noto paroliere Mogol sempre a cavallo e del pellegrino Francesco Lanzino che con l’asino pantesco ha percorso gran parte della via Francigena, degli Abati, Postumia e Monasteri Regi. Tutti transitanti sul crinale di variante da Cassolo a Mareto, con sosta-tappa-meta la Caminata di Ivano Scotti”.
Punti di riferimento sul territorio diocesano piacentino  – dando credito e misurando il numero enorme di foto e clik e mail e post sui vari social da tik-tok a Instagram – sono soprattutto le mappe di “fiumi&sentieri” scaricabili da ibs.it e località come i monti Lesima, Oramara, Maggiorasca e Gottero  che segnano il confine della Diocesi di Piacenza-Bobbio fino al passo del Borgallo, verso le Cinque Terre, le mete più gettonate in questa primavera calda del 2022.  I numeri stimati,  del quadrimestre, sono molto interessanti, segnano una svolta nella ricettività turistica piacentina soprattutto se sommata a quella urbana anch’essa in crescita  del 4% circa grazie solo, come dicono i turisti, ai grandi eventi di alto profilo culturale. Solo lungo le vie romee piacentine, gli arrivi sono stati circa 2000-2200 (in gran parte una notte e una cena solo) e le presenze intorno a 25.000 concentrati nel fine settimana. Anche questo dato impone una riflessione su come far aumentare soprattutto gli arrivi, ovviamente allargando il bacino di utenza, aumentando i contatti del turismo di ritorno dei piacentini immigrati (NB il 2023 sarà l’anno del turismo delle origini famigliari), incrementando i posti letto sia di primo prezzo che anche di 4 e 5 stelle come richiesti anche in zona Monti&AltiColli),  implementando i contatti con i grandi media. La spesa media giornaliera sulla Tratta Piacenza è molto variabile: si va da 17-19 euro/giorno per i giovanissimi pellegrini che passano da un ostello ad un altro e sono autosufficienti con il cibo, fatto salvo le spese di acquisti durevoli, fino a 200 euro a testa per chi pernotta e cena e noleggia mezzi fra gli operatori del territorio.
Già il successo constatato nel 2022 (e ancor più in crescita a luglio)  è dovuto in gran parte al passa parola “il cosi detto buen ritiro di pace e di ambiente e di cibo” che personalità milanesi e non solo dello spettacolo, cultura, moda economia  hanno scelto come casa per fare escursioni dell’appennino e ai diversi programmi e canali Tv e radio che hanno parlato recentemente della “Tratta Piacenza” come radio rai Uno e Due, Decanter, una gita fuori porta, sentieri d’Italia, la gola in viaggio, viaggio weekend,. Grazie anche a conduttori come Raspelli e Roversi, Vergassola e Raznovich, Fede e Tinto della Rai e di La7D. Le telecamere di Sky hanno ripreso diversi tratti della via degli Abati con le varianti varso la valle del Vara fino alle 5 Terre e il Magra, diversi filmmaker hanno utilizzato video e immagini locali per pubblicità nazionali e straniere, diverse troupe estere come NYCity e AmericaTv e France2 hanno girato con i droni e con camere poste su moto e caschi per immortalare gli antichi cammini medioevali entro i confini della Diocesi di Bobbio e Piacenza.

 

Redazione Newsfood.com
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