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Toscana: «per fermare le morti sul lavoro maggiore rispetto delle regole»

Firenze, 29 Settembre 2007 – “Un lutto che ci colpisce in modo particolare e ci lascia sgomenti, un’altra morte sul lavoro che ci riguarda direttamente, alla famiglia dell’operaio
deceduto stanotte va tutta la nostra solidarietà e vicinanza.

E l’impegno concreto a sollecitare accertamenti puntuali, che non lascino zone d’ombra, e a chiarire tutte le responsabilità dell’accaduto”. Così il presidente Claudio Martini sul
tragico episodio che si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri all’interno di una delle gallerie in costruzione per l’Alta velocità, a Sesto Fiorentino (Firenze), e che fa
salire a quattro il numero delle vittime nei cantieri della tratta toscana della Tav.

Secondo una prima ricostruzione l’operaio, dipendente da una ditta metalmeccanica che lavorava in subappalto, sarebbe rimasto schiacciato mentre veniva smontata un’impalcatura in metallo
all’interno della galleria. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Careggi, è morto nella notte.

“La nostra tristezza e anche rabbia per l’accaduto – ha detto ancora il presidente Martini – sono accentuate dalla constatazione che nonostante tutti gli sforzi e gli investimenti che la
Toscana ha fatto e sta facendo per radicare una cultura della prevenzione, per migliorare il livello formativo e per garantire la sicurezza nei cantieri, non siamo riusciti a spezzare questa
catena di incidenti mortali sul lavoro. Di recente abbiamo approvato una legge sugli appalti pubblici e effettuato una campagna straordinaria di vigilanza in collaborazione con Inps, Inail e
Direzioni provinciali del lavoro su oltre 1000 cantieri, accertando e sanzionando le violazioni. Ma tutto questo non basta se non c’è da parte di tutte le imprese una volontà
rigorosa di rispetto delle regole. Bisogna che tutti si impegnino a fare la propria parte se vogliamo evitare altre morti”.

Lorenza Pampaloni

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