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Tessile, Fedeli (Filtea Cgil): «dal 1° gennaio accordo UE – Cina»

By Redazione

L’accordo approvato tra Commissione Europea e Cina per il doppio controllo doganale su alcuni prodotti tessili, in vigore dal 1 gennaio 2008, allo scadere del regime quote, rappresenta
«un’importante assunzione di responsabilità delle istituzioni nei confronti di lavoratori, imprese, consumatori».

Il giudizio giunge da Filtea Cgil che in una nota sottolinea come «adesso e’ messa alla prova la responsabilità politica dei contraenti l’accordo e la necessità di regole
conseguenti e coerenti».

Secondo Valeria Fedeli,segretaria generale Filtea Cgil e presidente della federazione europea , etuf -thc, «le imprese devono continuare sul terreno dell’investimento in innovazione e
sicurezza dei prodotti, in internazionalizzazione e riorganizzazione delle filiere produttive e distributive».

L’accordo, un nuovo sistema ‘double check’ (a doppio controllo),sarà gestito in collaborazione con le autorità cinesi attraverso un meccanismo di monitoraggio congiunto, che
prevede controlli sia in uscita dalla Cina sia in ingresso in Europa e riguarda otto categorie di prodotti tessili: magliette t-shirt, maglie ‘polo’, reggiseni, pantaloni da uomo, camicette da
donna, vestiti da donna, lenzuola e biancheria di lino.

«La soddisfazione del sindacato in merito all’accordo – continua Valeria Fedeli- giunge sulla scia delle battaglie di questi anni, che ci hanno visto rifiutare un atteggiamento di paura e
difensivo, per privilegiare, invece, scelte di competizione basate sul riposizionamento qualitativo e innovativo».
Per i tessili della Cgil «l’accordo deve rappresentare il primo passo di un percorso che porti a regole condivise e di reale reciprocità che rendano i mercati internazionali
più equi, trasparenti e sicuri, per i cittadini, per i lavoratori, per chi fa impresa, per chi e’ convinto e vuole affermare con forza il valore delle produzioni europee. Un percorso che
deve passare per la tracciabilità, per la tutela del made in …, per la capacità di valorizzare le produzioni sicure e di qualità, per il rispetto della
sostenibilità sociale e ambientale, per l’innovazione». Conclude Fedeli: «Servono regole, ed una politica sempre più capace di creare la nuova governance globale per
sostenere crescita’ ed equità, correttezza economica e competitività regolata. L’accordo sul doppio controllo e’ un primo positivo risultato, che rende la competizione con la Cina
non un campo di agonismo sfrenato e irresponsabile, ma una sfida sulla qualità’.

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