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Tbc: due nuovi modi per colpire il batterio

Tbc: due nuovi modi per colpire il batterio

By Redazione

La tubercolosi: per molti disturbo relegato nel passato, è una malattia attiva (specie nei Paesi in via di sviluppo) capace di provocare 2 morti l’anno.

Oggi, però, ci sono 2 nuovi metodi per colpire i batteri portatori della Tbc.

E’ il risultato di una ricerca della Yeshiva University (sezione Albert Einstein College of Medicine) di New York, diretta da William Jacobs e pubblicata da “Nature Chemical Biology”.

Inizialmente, la squadra della Yeshiva University si è concentrata sull’enzima GigE, elemento indispensabile alla crescita del batterio e privo di corrispondente nell’essere umano.

I test di laboratorio hanno rivelato come tale enzima ha in particolare un ruolo di primo piano nella costruzione di alcuni zuccheri (alfa-glucani) che fanno parte della struttura portante del
batterio e sono coinvolti anche nella sua replicazione. Gli esperimenti, sia in vitro sia che su cavie animali hanno rivelato come, inibendo l’enzima GigE, il batterio muore a causa
dell’accumulo di uno zucchero chiamato maltosio-1-fosfato.

Successivamente, i ricercatori hanno lavorato su un secondo enzima, Rv3032, coinvolto in un processo collegato a quello precedente. I ricercatori spiegano allora come il blocco singolo di
Rv3032 non provoca danni; tuttavia, se tale blocco avviene insieme a quello di GigE, si ha l’interruzione della sintesi di alfa-glucani, essenziali per il batterio.

Conclude allora Jacobs: “La combinazione dei due e’ estremamente potente e difficilmente una volta sviluppato un farmaco capace di colpire entrambe le vie ci potra’ essere lo sviluppo di
batteri resistenti”.

Fonte: Rainer Kalscheuer, Karl Syson, Usha Veeraraghavan, Brian Weinrick, Karolin E Biermann, Zhen Liu4, James C Sacchettini, Gurdyal Besra, Stephen Bornemann, William R Jacobs Jr,
Self-poisoning of Mycobacterium tuberculosis by targeting GlgE in an α-glucan pathway”, Nature Chemical Biology 2010, doi:10.1038/nchembio.340

Matteo Clerici

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