FREE REAL TIME DAILY NEWS

Striscia la Notizia, cioè: frittata di cipolle e caffè – Scoop e controscoop

Striscia la Notizia, cioè: frittata di cipolle e caffè – Scoop e controscoop

By Redazione

“Non ti piglià collera, Conce’. Tu sei una donna di casa e sai fare tante cose, come si deve. Pasta e faggioli, ‘a frittata c’ ‘a cipolla, sei maestra, sei la reginetta della frittata c’a’ cipolla, come la fai tu non la sa fare nessuno. Ma ‘o ccafè non è cosa per te”.

Spiegazione del titolo: ci siamo ispirati ad un brano della celebre commedia Natale in casa Cupiello, del grande Eduardo. La frase, con qualche aggiustamento, ci è parsa, infatti, idonea a descrivere le caratteristiche di Striscia: cara Striscia, quando si tratta di bacchettare gli amministratori incapaci o di smascherare i guaritori truffaldini, sei maestra, sei la reginetta delle inchieste sui falsi maghi, ma indagare sui prodotti alimentari non è cosa per te.

E veniamo al fatto.

Nello scorso mese di gennaio va in onda un servizio relativo ad un centro parrocchiale di Matera, nel quale viene distribuito alle famiglie bisognose “cibo scaduto”. Il fatto è ampiamente “dimostrato” grazie alle ficcanti domande degli inviati. All’esibizione dei corpi di reato, fa seguito l’immancabile intervista all’esperto, il quale conferma quanto sia pericoloso l’utilizzo di alimenti scaduti. Nelle Note finali è disponibile il link allo Scoop, per chi si fosse perso lo spettacolo o lo volesse rivedere.

Sin qui, niente di nuovo.

Succede, però, che i responsabili del centro parrocchiale non ci stanno e contrattaccano con un video “contro-scoop” (pure presente nelle Note Finali). Ne viene data notizia da Emilio Oliva, sulla Gazzetta del Mezzogiorno (www.lagazzettadelmezzogiorno.it):

“Dopo il blitz di Striscia la notizia nella mensa dei poveri al rione Piccianello e la messa in onda di un servizio che ha inteso denunciare la distribuzione di cibi scaduti, sarà fatto circolare nella grande rete di internet un altro filmato, «senza la manipolazione nè di immagini nè di testi», viene precisato, con il quale si racconta un’altra verità. Quella che Mingo e Fabio, gli inviati di Striscia autori del blitz, «avrebbero potuto conoscere, ma non hanno voluto far vedere».

Nel filmato, a far da cicerone nei locali dove si sarebbe consumato il «misfatto» è Antonio Antezza, uno dei volontari della parrocchia di Maria SS. Annunziata, il quale evidenzia la confusione fatta dal servizio di Striscia tra i prodotti destinati alla mensa e quelli consegnati, in locali vicini, dal Centro di ascolto della Caritas parrocchiale.

Il «controscoop» ricostruisce la storia di quel servizio, che prima di Natale fu preceduto dalla «visita» di due attrici, «complici» di Mingo e Fabio, presentatesi ad una suora e ad una volontaria della parrocchia come titolari dei supermercati Doc di Altamura e dicendosi disponibili «a distribuire gratuitamente – dirà Mingo nel servizio – grandi quantità di cibo». Volontari della parrocchia hanno spiegato nei giorni scorsi che è prassi ricevere da ipermercati e super mercati merce buona insieme a merce scaduta o in scadenza, prima di procedere alla selezione. Perché nella donazione c’è anche il vantaggio di liberarsi di prodotti che altrimenti andrebbero smaltiti a norma di legge, sopportando altri costi. Si spiegherebbero così le «scottanti» dichiarazioni della suora e della volontaria, rilasciate davanti a microtelecamere nascoste, che pur di assicurarsi le consegne promesse dalle «complici» di Mingo e Fabio, affermano di distribuire merce scaduta e finanche di grattare via le etichette delle scadenze.

Il filmato su Youtube mostrerà anche dove si trovavano i prodotti scaduti mostrati da Striscia. Non erano né in una dispensa, né in una cella frigorifera né in un deposito di derrate, ma a terra, sul pavimento, nel magazzino degli indumenti consegnati dal Centro di ascolto alle famiglie bisognose. Nel servizio di Stricia sono stati mostrati l’unica confezione di merendine e delle confezioni di dadi da brodo, scadute, che si trovavano ancora nel locale. Ma non è stato fatto notare che quei prodotti erano in una scatola di cartone con la scritta «Merce scaduta» e che c’erano anche scatole di mangime per uccelli.

Materiale, pochi articoli, che a guardare bene aveva tutto l’aspetto di uno scarto. Erano residui di confezioni di the, merendine e dadi da brodo, succhi di frutta, bitter, latte e mangime per uccelli, appunto, che volontari e un gruppo scout avevano cominciato a svuotare il 27 dicembre. Ma the, bitter o brodo, come ha chiarito anche don Pierdomenico Di Candia, parroco di Maria SS. Annunziata, non sono mai stati serviti alla mensa dei poveri.

Il «controscoop» evidenzia anche la clamorosa gaffe nella quale sono incappate le complici di Mingo e Fabio mostrando una confettura di marmellata, prelevata dal deposito delle derrate del Banco alimentare, e indicata come scaduta. La data di preparazione, 12 giugno 2009, però, era stata scambiata con quella di scadenza, agosto 2011. Una buccia di banana sulla quale sono scivolati anche gli autori del servizio. E se Mingo e Fabio concludevano il loro «scoop» dicendo che avrebbero continuato a vigilare, «anche perché Striscia è un programma a lunga conservazione», si capisce perché un iscritto a Facebook ha scritto in un messaggio: «Fabio e Mingo mi dispiace ma siete proprio scaduti!!!».

A questo punto, ognuno tiri le proprie conclusioni.

Per quel che ci riguarda non possiamo non domandarci: a cosa servono queste “inchieste” se non a seminare confusione su argomenti già abbastanza confusi? Ancor più severo il commento di Antonio Neri, direttore di ALIMENTA:

“La trasmissione è diventata ormai seriale, in quanto a denunce dei casi più disparati, ma diventa ferale quando affronta i fatti della nostra mensa quotidiana. A mio modo di vedere (che non conta sull’audience per fortuna) è pure fastidiosa per l’arroganza che sfoggia in certi interventi con l’aria di chi se ne può infischiare di ogni responsabilità di intromissione e verità di comunicazione.

Il codice penale e civile vale per la carta stampata ma non, a quanto pare, per chi è munito di armi pur micidiali come il microfono portatile e la telecamera al seguito.

Così va il mondo.”

Certo che, tra le “scottanti dichiarazioni” della suora e la “clamorosa gaffe” delle occhiute indagatrici, uno solo ne esce senza danni.

E’ il buon Fabio: lui, saggiamente, tace.

Note finali

Lo Scoop

Additivi “chimici”: in TV i nipotini di Villejuif

Il Contro-scoop

Vendita di alimenti scaduti e cattivo stato di conservazione

_________________________

Dott. Alfredo Clerici
Tecnologo Alimentare

Newsfood.com

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD