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Stress idrico e qualità del vino: Intervista ad Alberto Puggioni, responsabile Agro Marketing di Netafim Italia

Stress idrico e qualità del vino: Intervista ad Alberto Puggioni, responsabile Agro Marketing di Netafim Italia

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I mutamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta negli ultimi anni determinano particolari effetti anche nei confronti delle colture viticole. Il succedersi sempre più frequente di annate secche e siccitose rappresenta infatti un pericolo per i vigneti e impone la necessità di studiare nuovi approcci per compensare lo stress idrico che le colture sono costrette a subire.

Netafim, leader mondiale in soluzioni irrigue innovative e intelligenti per l’agricoltura, è da anni attiva nella ricerca in ambito viticolo ed enologico per poter fornire ai suoi clienti una sempre maggiore e più accurata consulenza professionale sull’uso e sul ruolo che l’acqua espleta sulla qualità delle produzioni vitivinicole.

Proprio in quest’ottica, l’azienda ha sostenuto in qualità di sponsor il seminario viticolo-enologico organizzato da Millevigne ad Alba venerdì 13 giugno 2014, nel corso del quale è intervenuto come relatore Alberto Puggioni, esperto in viticoltura ed enologia di Netafim, che ha parlato degli effetti dello stress idrico sulla qualità del vino e delle modalità migliori per ridurre gli effetti negativi della carenza d’acqua sui vigneti.

Cosa si intende con “stress idrico” e quali sono i suoi effetti sui vigneti?

Lo “stress idrico” della vite si determina quando la disponibilità di acqua della riserva idrica del suolo si rivela inferiore alle necessità della pianta. Una situazione di questo tipo porta ad alterazioni morfologiche, fisiologiche e biochimiche. Esiste una convinzione comune che sostiene che la vite tragga giovamento, dal punto di vista della qualità dei frutti, da forme prolungate di stress idrico. Tuttavia non sempre è così: determinate soglie di stress idrico possono compromettere la produzione e influire negativamente sulla qualità complessiva del mosto e quindi del vino.

Quale può essere il ruolo dell’irrigazione nella corretta gestione di una situazione di questo tipo?

Negli ultimi anni l’esigenza di procedere all’irrigazione dei vigneti si è fatta sempre più stringente, in particolare a causa dei mutamenti che si sono verificati a livello climatico. Se nel periodo primaverile, infatti, è raro che si verifichino situazioni di stress idrico, nel periodo che va dall’inizio dell’ingrossamento dell’acino fino all’invaiatura assistiamo sempre più di frequente a situazioni potenzialmente pericolose per le colture, che se sottoposte a uno stress prolungato possono subire una riduzione di produzione e qualità a causa di  un’insufficiente elaborazione fotosintetica. In tali situazioni l’irrigazione può risultare fondamentale per ridurre al minimo questi effetti negativi e apportare effetti positivi sulla qualità delle uve.

Quali sono le regole da seguire per agire correttamente?

Esiste un particolare meccanismo di risposta della vite al deficit idrico che consente di applicare l’irrigazione in RDI (Regulated Deficit Irrigation), ovvero Irrigazione in Deficit Controllato. Questa tecnica prevede che il reintegro dei volumi irrigui avvenga a un livello al di sotto di quello ottimale: in generale, infatti, uno stress idrico moderato (controllato) che limiti lo sviluppo vegetativo appare favorevole per la maturazione delle uve e per le qualità organolettiche del frutto.

Con quali strumenti è possibile mettere in atto l’irrigazione in deficit controllato?

Lo sviluppo di soluzioni pratiche in RDI applicate alla viticoltura è stato possibile grazie alla microirrigazione a goccia, che rappresenta il sistema più efficiente per gestire questo tipo di irrigazione. La microirrigazione a goccia garantisce infatti un’elevata efficienza irrigua, una ridotta evaporazione superficiale, l’assenza di crosta superficiale sul terreno, la continua transitabilità del vigneto, un limitato sviluppo di infestanti e la possibilità di operare anche con scarsa disponibilità idrica. Non da ultimo, la possibilità di automazione garantisce anche un risparmio in termini di manodopera. Netafim, grazie alle competenze acquisite nel corso degli anni e all’ampia gamma dedicata di soluzioni, è il partner ideale per una gestione razionale dell’irrigazione finalizzata ad ottimizzare l’uso dell’acqua in termini d’efficienza e costi. Con strategie irrigue mirate al controllo dello stress idrico e alla preservazione delle ottimali condizioni d’umidità del terreno, Netafim offre soluzioni su misura che assicurano la qualità desiderata e il mantenimento delle attese produttive.

Redazione Newsfood.com

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