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Spreco alimentare: Intervista alla Dott.ssa Eliana Farotto, Responsabile R&S di Comieco

Spreco alimentare: Intervista alla Dott.ssa Eliana Farotto, Responsabile R&S di Comieco

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Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, ammontano a circa 6 milioni di tonnellate gli scarti alimentari in Italia. Queste sono generate per poco più della metà dalla filiera agroalimentare, mentre per la restante parte dai nostri acquisti e consumi.

Per prevenire lo spreco un buon packaging è assolutamente fondamentale, come ci spiega la Dott.ssa Eliana Farotto, Responsabile Ricerca & Sviluppo di Comieco: “L’imballo può allungare la vita del prodotto, sia dal punto di vista tecnologico, sia permettendo al consumatore una migliore porzionatura e conservazione. Il gradimento del packaging cellulosico si lega principalmente alle performance e alle caratteristiche del materiale: leggerezza, flessibilità, praticità, convenienza e sicurezza del consumatore. Proprio per promuovere e diffondere le novità in fatto di innovazione sostenibile del packaging in carta e cartone – continua la dottoressa Farotto – è nato il Club Carta e Cartoni di Comieco, luogo di approfondimento con gli utilizzatori industriali degli imballaggi, principalmente del settore food.

Packaging
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Cosa si intende esattamente con il termine “sostenibilità”? “Parlare di sostenibilità oggi, non significa semplicemente adottare un approccio rispettoso per l’ambiente, ma ragionare anche in termini di benefici sociali ed economici, andando incontro alle esigenze dei consumatori – prosegue Eliana Farotto -. Convenienza, qualità e sostenibilità sono ormai parte integrante della nuova economia, e i consumatori chiedono prodotti di valore e servizi che rispettino tali requisiti. Il packaging è il primo biglietto da visita di un prodotto, e come tale è coinvolto in prima linea in questo processo”.

L’Italia, con un fatturato di circa 28,6 miliardi di euro, rappresenta il 6% circa della produzione mondiale di packaging, collocandosi tra i 10 maggiori produttori. Secondo il dossier realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano Imballaggi, il 55,6% di quelli in cartone ondulato prodotti in Italia è destinato all’industria alimentare, così suddiviso: 25,2% alimentare, 14,4% ortofrutta, 16% bevande. La principale novità del cartone ondulato è “la riduzione di grammatura della carta – spiega Eliana Farotto – il che significa imballaggi più leggeri e con minori impatti in fase di trasporto delle merci”.

I rapporti di Comieco parlano di oltre 3 milioni di tonnellate di carta, cartone e cartoncino raccolti annualmente dai comuni italiani, il che significa un procapite medio di 50,6 kg per abitante e 9 imballaggi su 10 recuperati e riciclati; con queste cifre l’Italia si pone al primo posto in Europa. Come si evince da questi dati, quindi, il riciclo di carta e cartone è un vero fiore all’occhiello della green economy italiana. Si è calcolato, infatti, che dal 1999 ad oggi i benefici economici prodotti da questo sistema ammontano a circa 4 miliardi di euro.

Anche qui, però, la tecnologia ha avuto il suo peso, come ci spiega la dottoressa Farotto: “Le tecnologie avanzate consentono una produzione di carta riciclata di altissima qualità e con una piacevolezza estetica al pari della carta da fibre vergini. È opportuno tuttavia precisare che non sarà mai possibile eliminare completamente l’uso della cellulosa vergine, e per l’approvvigionamento di nuove fibre vi sono apposite certificazioni che testimoniano la provenienza e l’uso sostenibile delle foreste”.

Ma quali sono quindi i vantaggi derivanti dall’utilizzo della carta riciclata? “Sono molteplici, sia di natura ambientale che economica. L’utilizzo dei maceri limita il ricorso alle materie prime vergini di cui l’Italia non dispone e contemporaneamente riduce la quantità di materiali destinati alle discariche”.

Redazione Newsfood.com

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