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Siciliamo: sì amo Marsala, i marsalesi e tutte le eccellenze della Sicilia ma bisogna farle conoscere

Siciliamo: sì amo Marsala, i marsalesi e tutte le eccellenze della Sicilia ma bisogna farle conoscere

By Redazione

Marsala, New Hotel Palace, 13 maggio 2011

Oggi è venerdì, terzo giorno del nostro soggiorno, ospiti della Camera di Commercio di Trapani.

Ieri sera c’è stata un po’ di “maretta” tra i giornalisti e rappresentanti della stampa, operatori TV e fotografi.
Qualcuno di noi, al termine della cena ha voluto fare una lezione da docente universitario su come si comunica il territorio, su come e cosa si dovrebbe fare per risollevare le sorti economiche
del trapanese.  

 
Invece di parlare vediamo di fare qualcosa per il nostro ospite Giuseppe Pace e per tutto il trapanese: facciamo conoscere le loro eccellenze, facciamo in modo di contagiare la gente del
continente  con il nostro “Mal di Sicilia”, dello stesso ceppo del “Mal d’Africa”, quello che ti fa venire la smania di assaporare le sue delizie sul posto, in Sicilia con i siciliani.

Ieri il gruppo dei giornalisti è stato accompagnato alle Saline, poi a Erice.
A Marsala, interessante la visita ai resti della nave punica ed i reperti archeologici ritrovati nel mare circostante.
Purtroppo lì niente foto e riprese: top secret!  

Oggi il programma prevede la visita a Mazara del Vallo e poi in qualche azienda.
Devo rinunciare  e sto in albergo a lavorare.
Ora sono le 10,00 e sono in giardino con il mio MAC.

Arriva Maria Elena D’Amico, responsabile accoglienza ospiti del New Hotel Palace di Marsala.
 
Mi ringrazia per l’articolo di ieri con un buon caffè siciliano: l’aroma ed il gusto sono più marcati di quello che normalmente si beve al nord. Qui la miscela contiene più
caffè “Robusta” che “Arabica” e la tostatura è più aggressiva.

Sono trattato come un re: cavetto in camera da 5 metri (comprato apposta per me per permettermi di poter caricare i video guardando il mare), nel giardino manca la presa luce? nessun problema,
ecco pronta una prolunga che mi permette di lavora da bordo piscina. E tante altre attenzioni che difficilmente mi faranno dimenticare il News Palace Hotel.
Anche questa è un’eccellenza tutta siciliana: l’ospitalità.

A pochi metri dal lusso dell’hotel c’è il porto con barche e barchette di tutti i tipi.

L’altra sera, dopo la degustazione di Sigari Toscani e Grappa Bianchi locale, sono rientrato in hotel a piedi, una ventina di minuti dal centro.

E’ mezzanotte, sto fumando il mio Modì Toscano e vedo arrivare una barchetta con un pescatore.

E’ lui che mi saluta per primo. Scendo, c’è un pontile di legno, e mi metto a chiacchierare con il nuovo amico.

Si chiama Giuseppe come me, ha finito di gettare le reti che andrà a salpare dopo qualche ora, nel cuore della notte, quando gli altri “normali” dormono.

Gli offro la bottiglia di vino del 150° che mi hanno regalato da poco a Siciliamo, ed un sigaro.
Arrivano due pescatori con due cestoni di palamiti innescati. E’ quasi l’una di notte, sono in ritardo e partono in tutta fretta. Devono raggiungere il posto e calare gli ami.
Anche a loro offro un mezzo sigaro.
E’ questa la vera Sicilia, è questa la vera Italia: pescatori, artigiani, commercianti, padri di famiglia che ogni giorno (e notte) intessono le trame di questo fitto tessuto economico e
tradizionale del nostro Paese, unito da 150 anni, ma malridotto da politicanti, finanzieri d’assalto, stipendiati eccellenti e pensionati d’oro.

Torno in Hotel, smaltisco la posta elettronica, scrivo l’articolo e lo pubblico  ma alle cinque sono di nuovo al porto.

Alle 5,10 arrivano Salvatore e Ignazio. La barca è già pronta a salpare e stavolta ha un “pescatore” in più: il sottoscritto.
In venti minuti arriviamo sul posto e si comincia a salpare i palamiti. I primi quindici ami nulla poi un sarago, un altro sarago. Dieci ami, nulla. Uno scorfano, una piccola murena, una bella
orata…

Salvatore mi dà del tu ma mi chiama dottore: “Questa è una pesca miracolosa! Dottore, domani vieni ancora con noi?”

Erano anni che non passavo una notte così, in mare con la mezza luna sulla testa e due nuovi amici felici per la pesca abbondante.

Alle 7,30 rientro, una doccia ed alle 8,30 tutti pronti per l’appuntamento con i funzionari della Camera di Commercio.

Alle 9,30 chiamo la redazione e scopro che l’articolo scritto e pubblicato nella notte era “scomparso”. Mistero.  
Nel pomeriggio, mentre i colleghi sono andati alle saline ed a Erice, ho dovuto restare in Hotel a riscrivere tutto (non prima d’essermi fermato dal mio amico Uccio, alla Trattoria Garibaldi, a
gustarmi un fantastico sarago. Nella pancia aveva un amo, nuovo e lucente, uguale a quelli usati da Ignazio e Salvatore. Che sia un segno di ringraziamento di Poseidon?

O forse è l’amo di SiciliAMO?

Grazie Sicilia.

Giuseppe Danielli
Newsfood.com

 

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