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Roberta Schira, “Di Gusto”, nel primo do-room italiano, Presso, con Antonio Danise chef di Villa Necchi alla Portalupa

Roberta Schira, “Di Gusto”, nel primo do-room italiano, Presso, con Antonio Danise chef  di Villa Necchi alla Portalupa

By Giuseppe

 

Dopo la seconda esperienza del format “Di Gusto”, bisognerà convincere Roberta Schira, scrittrice, giornalista e critica gastronomica del “Corriere della Sera” a raccontarci qualcosa di più del “Codice Schira” che utilizza per selezionare i migliori chef e ristoranti della Lombardia che, a cadenza mensile, porta a Milano, da Presso, per le belle cene placée che gli permettono di accompagnare gli ospiti in un’esperienza gourmet davvero unica.

Roberta Schira, Antonio Danesi, Antonella Alfonso e Cristiano Feerrario di Villa Necchi, Claudio Lagorio

Come quella preparata dallo chef Antonio Danise per il secondo appuntamento del ciclo 2018. Nel primo do-room italiano, Presso, appunto, Danise ha proposto un’esperienza che va ripetuta a “casa” sua, Villa Necchi alla Portalupa, elegante ristorante da 30 coperti ubicato in una raffinata location, come la villa trasformata in hotellerie speciale dotata di 25 camere di charme, circondata da 10 ettari di parco, a Gambolò

(Villa Necchi alla Portalupa, frazione Molino d’Isella,
t. 0381.092601, mobile 346.5879663),
nei pressi di Vigevano, nel cuore del Parco del Ticino.
(Foto cover: Antonio Danise chef  di Villa Necchi alla Portalupa)

Cosa ha fatto di eccezionale Danise?
Una liaison tra Campania e Lombardia – evidenzia Roberta Schira -. L’inventiva napoletana applicata alle materie prime del pavese, in particolare il riso”.

Antonio, partenopeo di 34 anni, da quattro a Villa Necchi, dove interpreta la cucina lombardo-ticinese con le metodologie napoletane. Che cosa vuol dire, il bravo chef campano lo ha dimostrato al secondo appuntamento del ciclo 2018 di “Di Gusto”, inaugurato a fine febbraio da un altro napoletano, Umberto De Martino, che la stella Michelin l’ha conquistata a San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, con il ristorante Florian Maison. Tutto quello che si può immaginare con gli chef selezionati dalla firma del “Corriere della Sera”, da Presso si trasforma in realtà, così una napoletana famosa come la pizza fritta diventa aperitivo di benvenuto in due versioni: piccola pizza fritta con farina di riso, sugo di pomodorini del Vesuvio e basilico; e, piccola pizza fritta con farina di riso, crema di mozzarella di bruna alpina (ma lavorato come se fosse latte di bufala) e limone della Costiera Amalfitana candito, accompagnato da Rosè Trentodoc millesimato 2013 di Altemasi (azienda del Gruppo Cavit che in Trentino controlla qualcosa come 5.000 ettari di vigne) e “8 Luppoli gusto agrumato” di Birra Poretti come una sorta di continuità di gusto.

Poi, Danise ha preso un classico come salsiccia e friarielli e lo ha trasformato in “Carnaroli riserva San Massimo in risotto al petto d’oca di Mortara stagionato (in sostituzione della salsiccia) e polvere di friarielli”, che servito con il Valpolicella Superiore doc dell’azienda Collina dei Ciliegi, conquista anche i palati più esigenti.

L’altro abbinamento, quello con la birra – il format prevede un vino e una birra per ogni piatto – la “5 Luppoli bock chiara”, quest’ultima fa un po’ fatica ad essere alla pari del vino. La rivincita della birra, in questo caso “9 Luppoli Belgian Blanche” – con grande soddisfazione del mastro-birraio Flavio Boero – come abbinamento perfetto arriva con un piatto complicato a farsi – lo hanno sottolineato sia lo chef che un’esperta come Roberta – e, cioè, “spigola cruda e cotta, carciofi confit, bisque di crostacei e riso integrale Riserva San Massimo soffiato” .

L’abbinamento con il vino, Garganega igt Veneto, secondo noi è stato penalizzato dalla presenza del carciofo. Lo stesso è avvenuto con il Recioto della Valpolicella docg, ottimo vino che però è sembrato poco adatto, a differenza della “7 Luppoli La Fiorita”, una birra stagionale sempre prodotto da Poretti, con la “pastiera a 830 km da casa”.

Perché Danise ha chiamato il dessert “una pastiera a 830 km da casa”? “E’ la distanza che separa Napoli da Villa Necchi, dove Antonio ha sostituito il grano della pastiera partenopea con il riso della Lomellina”, racconta la firma del Corriere della Sera che ha ideato questo format per fare conoscere i migliori ristoranti della Lombardia ai buongustai milanesi, non in un posto qualsiasi ma, dice “nel primo spazio al mondo progettato ed arredato come una vera e propria casa condivisa, da vivere quando e come vuoi”.

Infatti “Presso è la location giusta per chi viene da fuori – dice Claudio Garosci, creatore delle Case di Presso -, da utilizzare per la colazione, per il relax pomeridiano, per cucinare insieme in cucine meravigliose come quelle di Elettrolux e di Mk cucine”.

Insomma, ambienti dal design elegante e raffinato che chiunque può trasformare in casa propria per ogni occasione. Eppure “è un format retail nato per mettere in relazione le aziende del mondo casa con il proprio pubblico – aggiunge Garosci -. Ci siamo accorti che ha superato i tradizionali limiti dello show-room rinnovando il contatto diretto tra le aziende e i consumatori”.
Diciamo che solo Presso poteva realizzare un format come “Di Gusto”, intanto per la presenza di una madrina come Roberta Schira, critica gastronomica molto competente e famosa come scrittrice e giornalista. E, poi, con la partecipazione di partner come Aledivino (brand specializzato nella progettazione e produzione di accessori per il vino dal design innovativo), Altemasi, Birrificio Angelo Poretti, Electrolux, Mk cucine e Richard Ginori che non hanno bisogno di presentazione, l’azienda viticola Collina dei Ciliegi e Mepra che produce posate in acciaio per la ristorazione.
Per il prossimo appuntamento, il 9 aprile, si resta sempre in provincia di Pavia, perché da Presso arriverà lo chef del ristorante Prato Gaio di Montecalvo Versiggia.

Maria Michele Pizzillo
Newsfood.com

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