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Recupero dei fabbricati rurali abbandonati

Recupero dei fabbricati rurali abbandonati

By Redazione

Confagricoltura di Roma ha accolto con soddisfazione il varo del Programma di Riqualificazione degli immobili agricoli dismessi o sottoutilizzati (P.R.I.A) presentato oggi dal sindaco Gianni
Alemanno, alla presenza dell’assessore all’Ambiente, Fabio De Lillo, e dell’assessore al Patrimonio, Alfredo Antoniozzi, promotore di questo progetto.

“Parteciperemo prontamente al bando lanciato dall’Amministrazione comunale – ha detto il presidente Massimiliano Giansanti – perché il Programma risponde ad una nostra precisa richiesta
avanzata già da tempo.”

E’ di Confagricoltura di Roma, infatti, il progetto “Ri.FRu.I.R.E.” (Ristrutturazione e Riconversione dei Fabbricati Rurali della provincia e del comune di Roma per destinazioni di pubblica
utilità: Infanzia, Residenza sanitaria assistenziale, Edilizia sociale), attraverso il quale si individuano le possibili destinazioni d’uso dei fabbricati rurali non più
utilizzati per scopi agricoli e per lo più in stato di abbandono.

“Si tratta – spiega Giansanti – soprattutto di fabbricati adibiti a magazzini e depositi, il cui recupero ai fini dell’attività produttiva non è più conveniente, ma che
potrebbero diventare assai utili per la collettività, cambiandone la destinazione d’uso.”

Si parla di circa 10.000 manufatti, dislocati su una superficie di 50.000 ettari che il Comune di Roma intende riservare per il 60% a edilizia residenziale, a canone concordato con
l’Amministrazione comunale; il resto ad altre possibili destinazioni d’uso, dall’edilizia a canone libero, all’agriturismo, dai punti di ristoro, agli “agroasili nido”, a residenze sanitarie
per il recupero di patologie invalidanti, o di assistenza agli anziani.

“Un modo questo – ha commentato il presidente di Confagricoltura Roma – di avvicinare la campagna alla città, mettendo le nostre strutture che sono ormai quasi all’interno del perimetro
urbano e che sono tante (Roma è il comune agricolo più grande d’Europa) a disposizioni degli abitanti. Il tutto con ricadute importanti sotto il profilo economico, sociale,
occupazionale e ambientale.”

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