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Raffreddore? Colpa dell’aria secca e della poca igiene

Raffreddore? Colpa dell’aria secca e della poca igiene

By Redazione

Milano – Il raffreddore è un appuntamento con la stagione invernale, assolutamente indesiderato, ma
che ogni anno colpisce oltre 22 milioni di italiani. Non è un semplice disturbo, ma una vera infezione delle vie aeree che provoca malessere generale, mancanza di concentrazione,
affaticamento, difficoltà a dormire e mal di testa.

Le cause? L’aria secca (sia in ambienti interni, sia in quelli esterni) abbassa la resistenza alle infezioni dei virus che causano il raffreddore e la
diminuzione delle temperature genera una minor difesa immunitaria. E come se non bastasse stare accanto a persone “infette” non è mai salutare.

Si è calcolato infatti, che uno starnuto libera più o meno 20.000 goccioline, di diametro medio inferiore a 100 micrometri, che possono restare sospese nell’aria anche per diverse
ore. Al contrario, le goccioline emesse con i colpi di tosse, che risultano di dimensioni maggiori, sono abbastanza pesanti da “cadere a terra” relativamente in fretta. Non soltanto: le
goccioline di Flugge emesse con uno starnuto possono arrivare fino a una distanza di 6 metri.

Giorgio Oldani, Presidente e Amministratore Delegato di Ecoform, azienda leader nel settore della sanificazione e
disinfezione degli ambienti
afferma: “L’aria è il principale veicolo di trasmissione di molte malattie, sia nei luoghi di grande affluenza sia in particolari ambienti lavorativi,
e può costituire un grave  pericolo per la salute delle persone che frequentano tali luoghi. Noi, da oltre 20 anni ci occupiamo di restituire ambienti e superfici sani e
igienizzati, utilizzando la stessa metodologia adottata nelle sale operatorie, vale a dire, apparecchiature in grado di emettere una sospensione mista aerosolica in grado di ottenere per caduta
sia la disinfezione dell’aria, sia quella delle superfici. Questo tipo di tecnica igienizzante si è dimostrata una delle più affidabili scientificamente, e senza dubbio la
migliore e la più conveniente dal punto di vista della praticità ed economicità.”

Cosa fare quindi in questi casi? Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha le idee abbastanza chiare: “Disporre affinché
siano effettuate nei luoghi di lavoro pulizie con la necessaria regolarità (almeno una volta al giorno, e tutte le volte che le superfici dure che più comunemente possono essere
toccate da più persone (quali ad es. ripiani di scrivanie e tavoli , computer e relativi accessori , maniglie, telefoni, lavandini e rubinetti ecc.) appaiano visibilmente sporche, prima
e dopo i pasti in ambienti destinati alla refezione, utilizzando comuni prodotti detergenti ad uso domestico, secondo le istruzioni riportate in etichetta (và tenuto presente che i virus
influenzali possono sopravvivere sulle superfici ambientali, e rimanere infettanti per le persone, per 2-8 ore e che la detersione/disinfezione delle superfici risulta in grado di ridurre
notevolmente le possibilità di diffusione del virus).”

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali – Raccomandazioni generali ad interim per la riduzione del rischio espositivo in corso di pandemia influenzale nei luoghi di lavoro

Estratto

1. 1 SINTOMATOLOGIA E MODALITÀ DI TRASMISSIONE

I virus dell’influenza (incluso il nuovo virus influenzale AH1N1v) possono in linea teorica persistere sulle superfici non porose per 24-48 ore; tuttavia, già dopo poche ore
l’infettività delle particelle virali si riduce in maniera significativa per effetto della esposizione all’ambiente esterno ed agli agenti atmosferici.

Allo stato delle conoscenze attuali, è possibile affermare che il virus della nuova influenza AH1N1v si diffonde, dalle persone malate, nello stesso modo dei virus dell’influenza
stagionale, ovvero per

  • per via diretta: attraverso le goccioline di secrezioni respiratorie e di saliva emesse con la tosse, lo starnuto
  • per via indiretta: attraverso le mani, che vengono in contatto con oggetti e superfici contaminate da secrezioni di persone infette, e poi portando le mani non lavate agli occhi, al naso o
    alla bocca.

2. RACCOMANDAZIONI SU PREVENZIONE E CONTROLLO DELL’INFLUENZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Il rischio di trasmissione dell’influenza (pandemica o stagionale) nei luoghi di lavoro è in gran parte condizionato dalla condivisione di spazi in ambienti confinati e da
attività che espongano a contatto con il pubblico.

2.1 AZIONI DEI DATORI DI LAVORO E DEI DIRIGENTI UTILI PER LA RIDUZIONE DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS INFLUENZALE NEI LUOGHI DI LAVORO:

Rendere disponibili ,ove necessari, fazzolettini di carta e salviette monouso per contribuire a tenere sempre pulite le postazioni di lavoro (ripiano della scrivania, tastiera del computer,
telefono) e idonei recipienti per il oro smaltimento.

  • Disporre affinché siano effettuate nei luoghi di lavoro pulizie con la necessaria regolarità (almeno una volta al giorno, e tutte le volte che le superfici dure che più
    comunemente possono essere toccate da più persone (quali ad es. ripiani di scrivanie e tavoli , computer e relativi accessori , maniglie, telefoni, lavandini e rubinetti ecc. ) appaiano
    visibilmente sporche, prima e dopo i pasti in ambienti destinati alla refezione, utilizzando comuni prodotti detergenti ad uso domestico, secondo le istruzioni riportate in etichetta (và
    tenuto presente che i virus influenzali possono sopravvivere sulle superfici ambientali, e rimanere infettanti per le persone, per 2-8 ore e che la detersione/disinfezione delle superfici
    risulta in grado di ridurre notevolmente le possibilità di diffusione del nuovo virus influenzale AH1N1).

Redazione Newsfood.com+WebTv

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