C’è una Sicilia che non si arrende alla mafia, che non si piega alla criminalità organizzata, ma che, anzi, alza forte la voce per urlare: legalità. È il grido di
centinaia di giovani che questa mattina hanno partecipato alla «Primavera della legalità», organizzata alle Ciminiere di Catania dagli assessorati provinciali alle Politiche
Scolastiche e alle Politiche Giovanili di Catania, rispettivamente guidati da Giovanni Ciampi e Pippo Pagano, con la regia del dott. Stefano Grasso.
«Un grido che è voglia di giustizia, onestà, speranza, un grido che è certezza: «La paura non è cosa nostra» – ha dichiarato il prof. Nicola Mannino,
autore dell’omonimo libro e presidente del centro studi Parlamento della Legalità. È un grido che oggi si è tradotto in poesia e canzoni, sono parole e musica, sono gli occhi
puliti dei nostri giovani – ha aggiunto l’ideatore dell’iniziativa – ed è un messaggio per dire «uno, due, tre, dieci, cento passi», verso un cammino in cui non si è
soli: accanto ci sono le Istituzioni».
«I giovani devono difendere in tutti i modi i valori, le idee e i principi della legalità – ha affermato il presidente della Provincia regionale di Catania e presidente onorario del
Parlamento della Legalità, Giuseppe Castiglione – e sapere che in questo non sono soli. Vincendo tentazioni, indolenze, apatie – ha aggiunto – si sarà vinta questa guerra che deve
vedere le Istituzioni in prima fila; per formare, informare e sorreggere quanti sono impegnati nel rendere il cammino verso la liberazione dalla malavita e dall’illegalità quanto
più breve ed efficace.
Non ho mai mancato di sottolineare il mio impegno diretto e attivo in questo percorso, e proprio accanto a Nicola Mannino e alle sue iniziative. Occorre – ha proseguito Castiglione – scrollarsi
di dosso quel manto di fatalismo che ha reso la mafia invincibile e onnipresente agli occhi di tanti ragazzi e l’antimafia un qualcosa per martiri o da tenere al chiuso delle aule per paura. Il
mio auspicio – ha continuato – è che sempre più una cultura della cooperazione all’insegna della solidarietà e della giustizia possa farsi strada dentro e fuori le aule
scolastiche ed accademiche, interessando in modo sempre più capillare e profondo la gioventù di questa nostra terra, tanto laboriosa e fiera quanto martoriata e ferita dalla
criminalità e da una strisciante sottocultura dell’illegalità.
Per contrastarla bisogna far sentire questa nuova coscienza, nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, anche organizzando eventi come questi – ha concluso il presidente della Provincia –
perché il coinvolgimento, la partecipazione, l’entusiasmo, sono le nuove frontiere della lotta alla mafia».
Sul palco si sono susseguiti i giovani di Grammichele, gli studenti dell’istituto Itc di Adrano e quelli dell’istituto d’Istruzione di Palagonia, nonchè gli allievi degli istituti
«Filippo Eredia», «Lombardo Radice», Itis «Cannizzaro» ed «Enrico Fermi» di Catania. Ai filmati, alle esibizioni e alle lettere dei ragazzi si sono
intervallati gli interventi del Presidente della Corte d’Appello, Guido Marletta, del questore Domenico Pinzello e del comandante provinciale dei Carabinieri, Giuseppe Governale. Presenti in sala
anche l’assessore Giovanni Bulla e numerosi consiglieri provinciali.
La mattinata si è conclusa con la consegna della Fiaccola della legalità dai bambini di Catania alla delegazione della Lombardia, «un gesto – ha sottolineato il prof. Mannino
– per accendere l’Italia della speranza».