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Presentazione del libro inchiesta di Cosimo Forina “Il caso Grottelline – cronaca di un giornalista in provincia”

Presentazione del libro inchiesta di Cosimo Forina “Il caso Grottelline – cronaca di un giornalista in provincia”

By Tiziana

Parte da Altamura – Masseria Jesce Teatro della memoria, sabato 29 agosto ore 19, la presentazione del libro inchiesta di Cosimo Forina “Il caso Grottelline – cronaca di un giornalista in provincia”. Con l’autore sarà presente Carlo Vulpio giornalista inviato del Corriere della Sera.

Una cronaca della Puglia peggiore. Spinazzola, località Grottelline (BT) dal 1990 è sotto assedio. Aggressioni, isolamento, attacchi a giornalisti che hanno scelto di raccontare i tentativi di costruire in questi luoghi di rilevanza storica e culturale due discariche ed impianti per il trattamento dei rifiuti.

I continui assalti al territorio nel silenzio accondiscendente della politica avvengono mentre i segni lasciati dall’uomo nei millenni ai piedi della Murgia diventano ispiranti per il Cinema contemporaneo che li consegna al mondo in tutta la loro arcaica bellezza.

L’inchiesta mette in luce la Puglia dove i rifiuti sono un business miliardario e la connivenza politico-imprenditoriale opera nel tentativo di fare scempio di un luogo di interesse storico, naturalistico, ambientale, archeologico, paesaggistico.

I fatti narrati, legati anche al traffico di rifiuti sulla Murgia, sono stati ricostruiti – partendo dalla concessione per la costruzione e gestione della discarica all’Ati Tradeco-Cogeam a firma del governatore Nicola Vendola (detto Nichi) – attraverso documenti amministrativi, articoli di cronaca giornalistica, interrogazioni parlamentari, intercettazioni della Dda, atti della Commissione parlamentare antimafia e sul ciclo dei rifiuti.

Tutto utile per far rendere noti i nomi di chi in questi anni ha tentato di svendere il territorio favorendo le aspettative delle lobby, pronte a realizzare anche a Spinazzola più discariche, e di chi invece, pochissimi in verità, si è schierato realmente per la sua difesa.

Il libro non è soltanto la cronaca di trent’anni di vita di un uomo e di una comunità intorno a cui ruota, per estensione, una pesante vicenda: si tratta soprattutto di un pezzo di storia della nostra realtà locale che finisce inevitabilmente per attraversare la complessità di alcuni problemi e vicende che investono il nostro Paese e che, per estensione, da particolari diventano generali, esemplificano, cioè, proprio a partire dalla loro peculiarità, modelli di gestione e di esercizio del rapporto governanti-governati, istituzioni-economia-società civile che il libro struttura con metodo di indagine storiografica e con attenzione al lavoro dello storico che di quell’indagine si fa portavoce ed interprete. Trent’anni di vita di un uomo che intrecciano altre vite, altri uomini e donne, trent’anni di vita intorno ad un luogo affascinante e per taluni versi misterioso, luogo di deposito della memoria che ha rischiato di essere cancellato come deposito della monnezza ad una manciata di chilometri fra Spinazzola e Poggiorsini.

Il libro racconta questa storia millenaria che attraversa i secoli e le coscienze, ma su questa storia ricostruisce una storia più recente: i trent’anni che intercorrono fra l’individuazione del sito come discarica (1990) e il 27 giugno 2020 quando il Tar del Lazio pone definitivamente la parola “fine” all’annosa vicenda accogliendo il ricorso dei comuni di Spinazzola e Poggiorsini contro la realizzazione della discarica in località Grottelline.

La sentenza del Tar del Lazio pubblicata a giugno 2020 è infatti la conferma di quanto denunciato in oltre 700 articoli di cronaca, delle osservazioni presentate, in ordine di tempo, dal coordinatore regionale della Lipu Enzo Cripezzi e da Legambiente presidente Francesco Tarantini con il geologo Francesco Bartucci e l’arch. Domenico Delle Foglie, non da ultimo l’ing. Donato Cancellara per l’Associazione Intercomunale Lucania sulla inidoneità del sito e sulla illegittimità della deroga paesaggistica rilasciata dalla regione Puglia guidata da Vendola. E ancora la sentenza risponde alla denuncia degli agricoltori dei campi limitrofi relativa all’uso delle buche come discarica che portò al primo sequestro del sito da parte della procura di Trani. La stessa documentazione che nel 2007 è servita al Comune di Poggiorsini per il suo ricorso al Tar del Lazio in cui è subentrato nel 2014 con motivi aggiuntivi il Comune di Spinazzola. Tredici anni di attesa dal primo ricorso per vedere smentiti i professionisti delle “carte a posto” e il loro tentativo di insediare nello stesso luogo oltre all’immondezzaio più impianti per il trattamento dei rifiuti. Nel mezzo sparizioni di documenti e finanche la memoria del computer nell’assessorato regionale che conteneva i dati della Valutazione di impatto ambientale di Grottelline.

Ad essere sconfessati nei loro atti non solo alcune amministrazioni del Comune di Spinazzola di centrosinistra come del centrodestra che si sono defilate in passato dalla resistenza, ma anche gli uffici regionali, i governatori pugliesi: Raffaele Fitto che aveva inserito nel suo Piano del 2003 il sito, Nicola Vendola che su Grottelline ne ha davvero raccontate tante, Michele Emiliano il quale nonostante i suoi buoni propositi ad oggi non ha cancellato dal Piano Regionale dei rifiuti quella località. La stessa richiesta è stata avanzata anche dall’AGER, l’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti.

Se per i più Grottelline non significa ancora nulla perché non si ha ancora piena coscienza del suo valore culturale, storico, paesaggistico, architettonico, naturalistico e archeologico, il mondo, invece, ha imparato a conoscerla. Tutto questo grazie alle pubblicazioni storico-scientifiche degli scavi del 2004-2005 condotti da parte dell’Università di Pisa, alle diverse tesi di laurea da parte di laureandi provenienti da più Università italiane, e alle immagini suggestive del film “Pinocchio” del regista Matteo Garrone il quale ha scelto proprio Masseria Salomone di Grottelline per ambientare alcune scene del suo lavoro come quelle del burattino che smette di dire bugie e diventa bambino.

Ecco, il libro ripercorre le bugie di tutti questi anni con gli oltre cinquecento nomi di figure di spicco e marginali, per consegnare un luogo al futuro che è necessario, finalmente, valorizzare pienamente.

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