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Palermo: Il 14 e 15 ottobre 2011 si è svolta la quinta edizione di Avvinando

Avvinando 2011

Nella ormai abituale prestigiosa location di Villa Boscogrande a Palermo, il 14 e 15 Ottobre 2011 si è svolta la quinta edizione di Avvinando, quest’anno arricchita dalla
denominazione Wine Fest. I tradizionali due giorni di manifestazione sono stati prolungati a circa una settimana di eventi, per lo più indirizzati verso le nuove linee guida
dell’IRVV: l’internalizzazione del vino siciliano. Il programma di Avvinando di quest’edizione prevedeva, infatti, enotour di giornalisti italiani e stranieri e premi alle cantine, costituiti
dall’opportunità di far conoscere i propri prodotti all’estero.

I premi assegnati, scaturiti dalle valutazioni della commissione, presieduta e diretta dal sommelier Luigi Salvo, delegato AIS di Palermo Città, prevedevano ben 12 riconoscimenti in
diverse categorie del vino e altri 5 per i prodotti agroalimentari.

Tanto silenzio e qualche sussurro, come in una chiesa con tanto di altare, stavolta rappresentato dalla giuria, sono state le impressioni per chi si è trovato ospite delle degustazioni
del premio del vino, infatti, per garantire una maggior trasparenza, le porte della Sala Basile dell’Hotel Villa Igiea di Palermo, sede della selezione, sono state aperte a ristoratori,
giornalisti ed altri operatori del settore.

Luigi Salvo, grazie alla pluriennale esperienza nel settore vinicolo e nei concorsi internazionali, ha quindi saputo organizzare una trasparente e professionale commissione di degustazione,
impegnata per diversi giorni nelle valutazioni con scheda internazionale O.I.V. e rigorosamente alla cieca, con bottiglie coperte, decretando infine i seguenti premi.

PREMIO GRANDI VINI SICILIANI

1° classificato – Categoria vini bianchi secchi tranquilli giovani
Lalùci Grillo I.G.T. Sicilia 2010 Baglio del Cristo di Campobello

1° classificato – Categoria vini bianchi secchi tranquilli strutturati da invecchiamento
Kaid Sauvignon Blanc I.G.T. Sicilia 2010 Alessandro di Camporeale

1° classificato – Categoria vini rosati secchi tranquilli
Millemetri Etna D.O.C. Rosato 2010 Feudo Cavaliere

1° classificato – Categoria vini rossi secchi tranquilli giovani
Sachia Perricone I.G.T. Sicilia 2009 Caruso e Minini

1° classificato – Categoria vini rossi secchi tranquilli strutturati da invecchiamento
Franco Cabernet-Merlot
I.G.T. Sicilia 2008 Tenuta Gatti

1° classificato – Categoria vini spumanti secchi
Almerita Spumante Contea di Sclafani
D.O.C. 2006 Tasca d’Almerita

1° classificato – Categoria vini dolci: naturali, passiti, spumanti, liquorosi
Moscato della Torre Noto D.O.C. Moscato di Noto 2010 Marabino

1° classsificato ex aequo – Categoria vino miglior rapporto qualità/prezzo
Fileno Grillo
I.G.T. Sicilia 2010 Viticultori Associati Canicattì
V90 Nero d’Avola
I.G.T. Sicila 2009 Brugnano

PREMIO GRANDI VINI ITALIANI

1° classificato – Categoria vini bianchi secchi tranquilli
Gewurztraminer D.O.P. AltoAdige Kastellaz 2010 Elena Walch

1° classificato – Categoria vini rossi secchi tranquilli
Poggio alle Mura D.O.C.G Brunello di Montalcino 2006 Banfi

1° classificato – Categoria vini spumanti secchi
Franciacorta
D.O.C.G.Saten Millesimato 2008 Le Marchesine

1° classificato – Categoria vini dolci: naturali, passiti, spumanti, liquorosi
Refrontolo D.O.C. Colli di Conegliano Passito 2009 Astoria

PREMIO GIANCARLO LO SICCO per prodotti agro-alimentari

Crema al Pistacchio – Antichi sapori dell’Etna
Terre di Giumarra Olio Extra vergine di Oliva 2010
– Caruso e Minini
Miele di Astragalo Nebrodensis – Apicoltura Amodeo
Cioccolato di Modica al Nero d’Avola – Calò Giordano – Casa Don Puglisi
Pane di Monreale – Forneria Messina – San Martino delle Scale, Monreale

Ottima la partecipazione delle aziende al premio sul vino, quasi 200 etichette di 40 cantine, i vincitori della competizione avranno così la possibilità di recarsi all’estero
per far degustare e promuovere i propri prodotti.

L’ultimo premio, relativo all’agroalimentare, è stato dedicato ad un giornalista enogastronomico prematuramente scomparso l’anno scorso, profondo conoscitore del settore e collaboratore
di Avvinando fino alla precedente edizione: Giancarlo Lo Sicco. Sicuramente un gesto dovuto, ma non smetterò mai di ricordare anche quello che Ignazio Miceli ha fatto per
il vino siciliano, un imprenditore che, in anticipo su tutti, aveva creduto nell’imbottigliamento e nel marketing del vino, a quando un premio alla sua memoria?

Numerosi gli espositori all’interno di Villa Boscogrande, erano infatti presenti molte cantine siciliane, diversi produttori italiani, e qualche vino straniero. Avvinando però non vuole
essere solo vino, anche se, purtroppo secondo me, in questa edizione lo spazio dedicato ai prodotti tipici del settore agroalimentare è stato insufficiente.

L’angolo Slow Food, forse funestato dalle recenti decapitazioni dei vertici regionali siciliani, non era molto nutrito ma tra tutti spiccavano due Presìdi, le Susine di
Monreale di Marilù Monte
ed il miele di Ape Nera Sicula di Carlo Amodeo. Impossibile però non citare anche altri due produttori slow food, in questo caso non di nome ma
sicuramente di fatto, i quali hanno arricchito il piccolo angolo: Mariscò di Grisì, con le loro conserve e marmellate, e l’Amaro Barocho, un liquore unico nel suo genere la cui
ricetta, patrimonio della famiglia Cannavò di Caltanissetta, viene tramandata di generazione in generazione fino a produrre, oggi, un amaro concentrato, non troppo alcolico, dai profumi
complessi, perfettamente bilanciato e gradevole al palato, grazie alle sue 60 segretissime erbe, tutte certificate in biologico. Infine, la ditta Strazzeri ha rappresentato la
Cudduriedda di Delia e Casa Don Puglisi il Cioccolato di Modica.

Altro momento importante, ricco di profumi è sapori, è stato quello dedicato ai laboratori del gusto che hanno visto sfilare chef siciliani come Bonetta dell’Oglio, Maurizio
Cascino e Natale Giunta, ma anche tanto vino, grazie alle degustazioni guidate di Luigi Salvo. Essendo stato presente solo nella giornata di venerdì 14 ho potuto presenziare
esclusivamente a due laboratori, quello con Bonetta, per la gastronomia, per poi transitare sull’Etna, grazie ai suoi sapidi vini.

Bonetta dell’Oglio mi aveva già incuriosito in passato, ed il laboratorio di Avvinando è stata un’occasione per conoscere le sua filosofia in cucina. Bonetta, cuoca per
passione, ama molto rivisitare la tradizione, questa sua grande voglia di esprimersi tramite i fornelli l’ha condotta, passo dopo passo, pietanza dopo pietanza, a prendere in mano le redini
della cucina del suo locale, la Dispensa dei Monsù di Palermo.

La smania di novità, per stupire o per attrarre sempre nuovi clienti, ha condotto Bonetta a elaborare il suo “sushiliano“, un particolare menu a base di giapponesissimo sushi
quasi completamente realizzato con ingredienti siciliani. Ecco quindi che, sul piatto, i tradizionali rotoli di alga nori racchiudevano un profumato couscous, il piccantissimo rafano si
è tramutato in afrodisiaco peperoncino, gli intingoli di soia hanno preso i colori del battuto di menta, piuttosto che di capperi o di olio e origano, insomma un tripudio di profumi dove
il gambero, la triglia, l’acciuga e lo sgombro sono diventati preziosi regali di un mare in perfetta antitesi a quello giapponese.

Luigi Salvo, invece, ci ha accompagnato in un virtuale alcolico viaggio, sulle pendici di un territorio che in questo periodo sta vivendo un momento di grande notorietà e
appezzamento: l’Etna. Il laboratorio sui vini dell’Etna ci ha regalato sensazioni di pietre focaie, sentori affumicati e sapidità assolutamente inconsueti, grazie alla selezione
effettuata da Luigi ed alla partecipazione delle cantine Feudo Cavaliere, Nicosia, Paolo Caciorgna, Tasca d’Almerita e Antichi Vinai. Le mie sensazioni migliori sono affiorate con il
N’Anticchia 2007, un nerello mascalese di Paolo Caciorgna e con il Mille Metri Etna Rosso 2008 di Feudo Cavaliere, due vini che, nonostante il loro già buon affinamento, dimostravano
ancora una avanzata gioventù, sempre foriera di grandi promesse.

Maurizio Artusi
per Newsfood.com

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