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Nobel Gore, Coldiretti: «bene invito a consumo cibi locali»

By Redazione

Un riconoscimento dell’importanza della salvaguardia del clima e dell’ambiente nel garantire la pace, ma anche della necessità di cambiare stili di vita e di consumo a partire
dall’alimentazione, è quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’assegnazione del Nobel al Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc) e all’ex vicepresidente Usa
Alan Gore che nel suo libro “La scomoda verità” ha inserito l’acquisto di cibi locali offerti direttamente dagli agricoltori nell’elenco delle cose da fare per dare una mano a salvare la
terra dal surriscaldamento globale tenuto conto che “e’ stato stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 km per camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla vostra tavola ed
è molto più ragionevole comprare alimenti che non devono fare tutta quella strada” perché “spesso ci vogliono più calori di energia per portare il pasto al
consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali”.

Un invito a impegnarsi per mangiare alimenti ottenuti vicino a casa e a organizzare la dieta, per quanto possibile, con ingredienti che si trovano stagionalmente sul territorio piuttosto che
farli spedire da luoghi esotici, che la Coldiretti intende sostenere con il progetto “chilometri zero” per differenziare le formule di vendita anche con i mercati degli agricoltori e favorire
la conoscenza della provenienza degli alimenti. C’è un numero crescente di consumatori su scala mondiale che – sottolinea la Coldiretti – vuole acquistare prodotti freschi, naturali, del
territorio, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti e subire i lunghi tempi di trasporto prima di giungere sulle tavole.

Secondo un recente studio della Coldiretti, consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può risparmiare fino a 1000 chili di anidride
carbonica (CO2) l’anno poiché ad esempio per trasportare a Roma un chilo di ciliegie dall’Argentina in aereo per una distanza di 12mila km si liberano 16,2 kg di CO2 , mentre per un kg
di pesche dal Sudafrica nel viaggio di 8mila chilometri si emettono 13,2 kg di CO2 e, infine, gli arrivi di ogni kg di uva dal Cile producono 17,4 kg di CO2 . Favorire la produzione e il
consumo di alimenti locali non è un valore solo per i Paesi ricchi, ma anche per quelli in via di sviluppo poiché la nuova globalizzazione richiede soprattutto la
circolarità delle conoscenze e dei saperi, piu’ che dei prodotti come dimostra il progetto “L’Africa può nutrire se stessa” che la Coldiretti sta sostenendo con il Roppa (Rete
delle organizzazioni Contadine e dei produttori dell’Africa Occidentale.

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