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Mozzarella blu: Coldiretti, fare chiarezza su import coop Granarolo

Mozzarella blu: Coldiretti, fare chiarezza su import coop Granarolo

By Redazione

Fare immediatamente chiarezza su quanto latte e derivati sono importati, di quale provenienza, con quali marchi e prodotti vengano immessi sul mercato e su quali relazioni con la società
tedesca Milchwerk Jager, responsabile della vicenda delle mozzarelle blu, abbia la Granarolo, società di proprietà della più grande cooperativa del settore lattiero
caseario che dovrebbe avere come primo obiettivo la valorizzazione del latte prodotto nelle stalle italiane. E quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso della
manifestazione di Bari con oltre 10.000 imprenditori agricoli e allevatori, in relazione alla scoperta in un ipermercato Auchan di Rivoli torinese di mozzarelle blu realizzate dal colosso
caseario bolognese.

Dalle frontiere italiane – ricorda la Coldiretti – passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, semilavorati, cagliate e  polveri di caseina per essere imbustati o
trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. In Italia sono arrivati nel 2009 ben 1,3 miliardi di litri di latte
sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 120 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina. Complessivamente in Italia sono arrivati 8,8 miliardi di chili
in equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) utilizzati in latticini e formaggi all’insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori
perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. Il 68 per cento del latte importato viene da Germania, Francia e Austria, ma è rilevante anche la quota da
paesi dell’est come la Polonia (5 per cento), la Lituania (3 per cento), la Slovenia (3 per cento) e l’Ungheria (3 per cento). Si utilizza anche moltissima cagliata congelata (un semilavorato
industriale) proveniente da paesi lontani come la Lituania che nel 2009 ha aumentato le importazioni verso il nostro paese del 20 per cento rispetto anno 2008.  

Considerando una produzione nazionale di 10,9 miliardi di chili, la Coldiretti stima che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la
metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Oltre
ad ingannare i consumatori, si tratta di una concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco, perché per produrre un kg di mozzarella “tarocca”
occorrono 900 grammi di cagliata dal costo di meno di 3 euro/kg, mentre il prezzo al pubblico di un kg di mozzarella vaccina di qualità non può essere inferiore ai 6/7 euro/kg. Le
stalle italiane peraltro sono le più controllate e ci sono circa 6000 veterinari contro i mille della Francia, con una media di un controllo ogni 5/6 giorni. Una situazione che – conclude
la Coldiretti – conferma la necessità di accelerare sull’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte utilizzato per difendere consumatori e produttori italiani ed evitare
effetti generalizzati provocati da specifici allarmi sanitari provenienti dall’estero.

Coldiretti.it
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