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Monaco: hic est birra

Monaco: hic est birra

By Redazione

Parlando di birra, si deve parlare di Monaco. Da sempre maestra ed amante delle bionde, nel 2012 la città della Baviera festeggia con loro un anniversario speciale.

Oltretutto, nel 2012 Monaco festeggia un duecentenario speciale. Nel 1512, re Ludovico I di Baviera promulga il Rainheitsgebot, l’Editto della purezza che fissa la composizione della
birra bavarese: luppolo, malto d’orzo e acqua. Nasce così una tradizione, alleata e stimolo per il turismo gastronomico.

In primis, i biergarten gli spazi aperti dove cittadini e stranieri si riuniscono a bere birra.

Nel famoso Editto, si obbliga a produrre la birra lager scura durante i mesi freddi, dal momento che la fermentazione doveva avvenire tra i 4° e gli 8° di temperatura. Ma la domanda di
birra è alta: così, i bavaresi scavano delle cantine lungo le rive del fiume Isar, al fine di avere birra anche durante l’estate. Durante i lavori, si coprono gli argini del fiume
con ghiaia e si piantano dei castagni, in modo da avere ombra anche in estate.

Dato il successo dell’iniziativa, le cantine (e la zona circostante) si trasformano da luoghi di produzione e stoccaggio a luoghi di consumo della birra. Piace, in particolare il lungofiume,
dove gli alberi (ormai cresciuti) e sono state aggiunte artistiche panche in legno.

Oggi, i biergarten sono luoghi gradevoli, dove tigli e castagni fanno ombra, dove ci si può sedere su comode panche di legno e sorseggiare dai grandi boccali da un litro (Masskrug
o semplicemente Mass).

Le birrerie di Monaco sono più che luoghi dove si beve: sono storia pratica, ognuna di loro testimonianza delle usanze locali e delle regole delle bionde.

Tra tutte si distingue la Hofbräuhaus, posta nel centro storico, in una piazzetta facilmente raggiungibile da Marienplatz.


La birreria nasce nel 1589 dal duca Guglielmo V ed unisce la galleria storica alle sale: la prima contiene un’esposizione sulla storia della birra locale, le seconde ospitano allegre feste di
compagnia. Tutti possono godere del suono della banda, ed i clienti di vecchia data espongono gli Stammtisch: tavoli riservati, muniti di nome e boccale esclusivo, custoditi sotto chiave in
apposite stanze.

L’ Hofbräuhaus è anche degna rappresentante della cucina tipica bavarese.

I suoi menu contengono piatti con diverse specialità. Si va dal guanciale di bue stufato alla birra scura all’arrosto di maiale in crosta croccante ad un bel piatto di salsicciotti
(produzione propria). Chi ama i primi deve provare i gnocchi di pane conditi con cavolo cappuccio, cipolle cotte, patate lesse o al forno, radice di rafano. Se invece preferite i dolci mirate
allo strudel di mele servito con la panna montata, ma anche il gnocco tradizionale con crema di vaniglia dell’Imperatore (Kaiserschmarr), a base di uva passa e zucchero glassato e servito con
mousse di mele.

Infine, un po’ di cultura. Il Museo della Birra si trova sulla Sterneckerstrasse ed è il custode delle storie della città. Nelle sue sale si raccontano le vicende delle
25 fabbriche locali: nomi come Hofbräu, Spaten-Franziskaner, Hacker-Pschorr, Paulaner, Augustiner, Löwenbräu. E si trovano dati e curiosità sull’Oktoberfest, la
grande festa della birra, che ogni fine settembre attira 6 milioni di visitatori.

Matteo Clerici

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