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Margarine vegetali, allarme EFSA: potenzialmente cancerogene per anziani e bambini

Margarine vegetali, allarme EFSA: potenzialmente cancerogene per anziani e bambini

By Redazione

Il consumo di margarine vegetali deve essere moderato, specialmente per soggetti fragili come anziani e bambini.

E’ la conclusione di una ricerca EFSA, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare.

Gli scienziati EFSA si sono concentrati sul 3-monocloropropano-1,2-diolo: chiamato 3-MCPD, è un contaminante che si sviluppa quando alimenti confezionati, cioè ricchi di grassi e
sale, vengono esposti ad alte temperature di produzione. Già sottoposto a diversi controlli, in primis, quelli dell’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), è
stato definito “Potenzialmente cancerogeno per l’uomo”.

Allora, in cerca di dati più precisi, i ricercatori hanno esaminato i prodotti alimentare degli Stati membri per due anni (2009-011): sono stati controllati 1235 risultati, divisi in 11
gruppi alimentari e 34 sottogruppi per diverse fasce della popolazione, ognuno con i valori medi di 3-MCPD.

Da tale mole di dati è emersa la sicurezza del cibo UE, ma con un eccezione: se il 3-MCPD è “A livelli quasi trascurabili” nella maggior parte dei prodotti, è presente a
livelli rilevanti “Tra i grassi ed oli vegetali”. Sopratutto, nelle “Margarine vegetali ed affini”, circa il 70% dell’assunzione del contaminante, e nei “Grassi ed oli vegetali”, il 28%
dell’assunzione, con l’esclusione dell’olio di noci.

Tali livelli di assunzione non sono considerati pericolosi per la maggior parte dei cittadini UE, tranne due categorie: bambini da 1 a 3 anni e gli anziani oltre i 64 anni di età.

Per tali fasce della popolazione, spiegano gli studiosi EFSA, il consumo di margarine vegetali, in particolare se assunta tramite prodotti da forno dolci o salati o altri prodotti con oli e
grassi vegetali, non meno diffusi.

Il portavoce EFSA riassume così il lavoro svolto: come egli stesso ammette, la ricerca non è totalmente esauriente, in quanto il contaminante non è facile da reperire, ed
esiste perciò la possibilità che alcune varianti non siano state analizzate.

Detto questo, egli ricorda anche come si tratti della prima analisi “A mettere in evidenza gli aspetti tossicologici del 3-MCPD su larga scala”; e sono in programma ulteriori approfondimenti,
per misurare i i livelli di esposizione del 3-MCPD sulla popolazione, cercando anche un maggiore coinvolgimento dell’industria alimentare.

Matteo Clerici

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